Sicilia - Entrate, c’è chi fa promesse e chi invece si batte per equità e trasparenza. I diritti o sono di tutti o si chiamano privilegi

Palermo -

Giungevano già da tempo voci circa le rassicurazioni informali e confidenziali fornite personalmente agli idonei non vincitori dell’ultimo concorso da alcune parti sindacali, in piena campagna di tesseramento sui nuovi assunti. Alla luce delle PEC di convocazione degli idonei dello scorso 4 maggio, ove sono contenute le 4 DP di potenziale assegnazione, però, forti si levano adesso i sentimenti di delusione circa le scelte di assegnazione fatte dalla Direzione Regionale, scelte che scontentano le attese e le “promesse” fatte.

Ricordiamo a noi stessi e a chi ci segue quanto USB sia stata impegnata negli ultimi mesi per ottenere dalla Direzione Regionale criteri di assegnazione chiari e trasparenti.

Ricordiamo a noi stessi che in nessuna delle fasi di assegnazione sia stata fornita una quantificazione dei posti in entrata per ogni singola DP.

Eppure, come USB ci siamo mossi con largo anticipo mesi orsono, puntando anche a una prospettiva più ampia che contemperasse le esigenze di chi arriva con quelle di chi lavora da anni in Agenzia.

Abbiamo chiesto sin da subito e oltre un mese prima dell’immissione in servizio dei neo assunti la condivisione con le parti sindacali, senza arroccamenti e decisioni unilaterali da parte pubblica, dei criteri di assegnazione nella regione e dentro le singole DP, ma anche forme di rilevazione dei fabbisogni degli uffici e delle richieste di mobilità dei colleghi già in servizio (mobilità funzionale intra DP), per incrociare le esigenze di servizio con le richieste di chi, in questi anni di emorragia di personale, non ha avuto la possibilità di cambiare attività e ha fatto fronte a carichi di lavoro sempre più insostenibili.

Abbiamo sempre ritenuto che avviare un confronto reale a tutti i livelli tra Agenzia e OO.SS., sui temi delle piante organiche, dei nuovi ingressi, degli spostamenti di personale a vario titolo, al fine di recepire le osservazioni di parte sindacale, giovi all’Amministrazione e al benessere dei lavoratori tutti.

Invece oggi ci troviamo di fronte a una situazione di forte squilibrio con una parte di vincitori di concorso che ha potuto scegliere la propria sede di lavoro e una parte di idonei che non lo potrà fare e lavorerà magari a centinaia di Km da casa.

Una parte di vincitori di concorso che ha potuto essere assegnata secondo la propria formazione e una parte no, visto che sull’assegnazione interna non ci risulta siano stati forniti criteri o data la possibilità di esprimersi tramite colloquio.

Una parte degli Uffici che ha iniziato a respirare con i nuovi ingressi e una parte che continua ad arrancare.

Una platea di colleghe e colleghi che lavorano da anni in Agenzia a cui non viene data alcuna possibilità di spostamento dentro la propria DP ma magari in compenso viene condivisa o spostata senza alcuna volontà.

I vertici dell’Amministrazione, sia la DR che i singoli Direttori Provinciali, si sono assunti la responsabilità di gestire questa fase epocale in maniera unilaterale.

La mancanza di trasparenza e di condivisione paritetica delle informazioni è l’humus sul quale prosperano le promesse individuali, le rassicurazioni “informali”, il telefono senza fili.

Tutte pratiche che fanno parte di una sub cultura sindacale che poco hanno a che fare con i principi che dovrebbero governare una PA o un posto di lavoro pubblico, figlie di quella deviazione utilitaristica delle relazioni che ha trasformato i posti di lavoro da luoghi di socialità a luoghi di competitività esasperata dove si persegue solo l'interesse individuale.

La nostra pratica rimane un’altra e per questo, vogliamo sin da subito, porre ancora una volta la questione sulla trasparenza chiedendo:

  1. Quali sono i posti in entrata previsti per le DP di Enna, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta;
  2. Con quali criteri verranno fatte le assegnazioni dentro le DP;
  3. Di avviare indagini conoscitive tra il personale delle DP siciliane al fine di verificare la possibilità di una diversa allocazione all’interno delle articolazioni.

La nostra pratica guarda all’immediato futuro e ai diritti di tutte e tutti e per questo chiediamo:

  • L’attivazione di procedure di coworking per tutto il personale, ivi compresi gli idonei. Una richiesta risalente nel tempo, che tiene conto di una situazione siciliana disastrosa in termini di viabilità e trasporti pubblici oltre che soluzione in grado contemperare esigenze organizzative e di conciliazione cura- lavoro;
  • Che nei prossimi bandi di mobilità regionale non venga inserito alcun divieto sui 5 anni di permanenza nella sede di lavoro. Come USB abbiamo già fatto presente che il vincolo dei 5 anni sia stato superato dall’ARAN e non abbiamo sottoscritto ultimo accordo sulla mobilità regionale ritenendo, tra le altre cose, che “la sussistenza del vincolo dei 5 anni per l’accesso alla procedura sia stato superato dal parere ARAN 103321/ 2022 e che anche alla luce della mancanza di criteri sulle assegnazioni delle sedi, possa impattare negativamente sul diritto alla mobilità del personale neo assunto”.

La vicenda delle rinunce a causa di migliori condizioni di accesso al lavoro in altre Amministrazioni che non prevedevano il tirocinio (anomalia di cui come USB abbiamo sempre chiesto l’eliminazione), così come la perdita di colleghi in alcune DP per la mancata attivazione del coworking speriamo facciano da monito per l’Agenzia. Le scelte di rigidità prima o poi si pagano. Noi per trasparenza e nell’interesse generale, viste anche le futuribili ipotesi assunzionali, iniziamo a porle con grande anticipo.

Per questa e per tutte le altre lotte portate avanti nell’interesse generale e nella logica del “palazzo di vetro” che mira a equità e trasparenza ti invitiamo a sostenerci e a partecipare alle Assemblee che USB terrà in tutta la Sicilia.

Alleghiamo la nota trasmessa alla DR Sicilia e a tutte le Direzioni Provinciali

USB PI Agenzie Fiscali Sicilia