Sicilia - Entrate, fondo alla DP Siracusa: USB non accetta che si discuta di uno su 100 e lascia il tavolo per protesta

Siracusa -

Una bellissima canzone anni fa diceva, uno su mille ce la fa.  A Siracusa potremmo dire uno su cento ce la fa. Laddove uno è il perno della discussione e 155 sono le lavoratrici e i lavoratori che hanno il diritto a una trattativa vera sul fondo.

Si è svolta in data 23 novembre la trattativa  sul fondo alla DP di Siracusa.

Non appena iniziata, anche avendo memoria della discussione per il fondo dell’anno scorso anno, USB è entrata subito nel merito e ha posto una serie di questioni:

  1. Se la proposta fatta dall’Amministrazione sulle indennità fosse accompagnata da atti formalmente conferiti,  come prevede l’Accordo nazionale;
  2. La voce dei gestori di rete, le cui indennità incidono sul fondo per un terzo  e rappresentano  un’anomalia  in tutta la Sicilia. Sul punto abbiamo fatto i paragoni con altre DP  della Sicilia e chiesto quante ore ci fossero a budget e se ci fossero ragioni specifiche sul perchè una DP che nel 2019 aveva 155 lavoratori contasse 9 gestori di rete quando la media generale è di massimo 3- 4;
  3. Di prevedere, tramite il divieto di cumulo  delle indennità per coloro i quali ricoprono posizioni di responsabilità,  la possibilità di liberare risorse economiche  per la contrattazione. Come USB  da sempre sosteniamo che le posizioni di responsabilità, per le quali a monte sono già previsti emolumenti finanziati con il fondo di tutto il personale, andrebbero pagate con risorse dell’Agenzia e non con somme destinate alle lavoratrici e ai  lavoratori e, nel corso degli anni, abbiamo sempre ribadito l’esclusione della cosiddetta doppia indennità ai capi team e capi area.  Il  fenomeno delle doppie indennità rappresenta  una concentrazione di risorse che mal si concilia con il principio dell’equità economica, principio da garantire a tutto il personale. Non a caso, nel 2021, quando sono stati chiusi i rubinetti per pagare le posizioni è calata la scure dei tagli lineari con gli effetti di spezzatino e parcellizzazione del personale che ben si conoscono e che abbiamo subito denunciato.

Il dibattito, tuttavia, nel suo prosieguo, è stato convogliato da un’altra sigla su un piano individuale con la proposta di remunerare col fondo un responsabile di coordinamento che la Direzione non aveva inserito nella proposta. Un tema, invero, che riguardava esclusivamente un lavoratore, peraltro , presente alla riunione, e una questione di specifici requisiti che già l’anno scorso il tavolo sindacale aveva ritenuto insussistenti .

La discussione è stata totalmente monopolizzata da tale richiesta (non formalizzata  in alcun modo in vista dell’incontro), con tanto di sospensione della trattativa per permettere al tavolo di (ri)pensare il tema e decidere.

Nel corso della discussione, quasi surreale, certamente imbarazzante, specie ove si consideri che già l’anno scorso avevamo ribadito l’importanza della neutralità e dell’astensione (quest’anno aggiungiamo anche quella telefonica) dalla trattativa di soggetti sindacali direttamente coinvolti dalle indennità speciali, abbiamo tentato più volte di restituire il dibattito al  livello generale, senza riuscirvi.

Abbiamo fatto leva sui principi, i diritti, i criteri.

Quello della trasparenza: quando si tratta di soldi pubblici non c’è privacy che tenga.

Quello della non concentrazione delle risorse economiche

Abbiamo quindi proposto di utilizzare il fondo in via perequativa proponendo di remunerare il personale che non riceve alcuna indennità o la professionalità disconosciuta sia giuridicamente che economicamente al personale che appartiene alla I e alla II area senza alcuna indennità. Queste colleghe e colleghi  nella corresponsione della produttività individuale, spesso vengono mortificati con l’attribuzione di coefficienti più bassi seppure spesso si vedano investiti di responsabilità superiori a quelle che competerebbero. Questo personale spesso si ritrova ad avere deleghe di firma, svolge mansioni superiori e sappiamo che l'AE riconosce  loro la professionalità solo dopo concorso e solo a quelli che hanno la laurea, mentre utilizza le loro mansioni superiori senza riconoscere nulla. Abbiamo, in pratica, posto il problema del mansionismo.

Dal momento che la discussione continuava a non schiodarsi dalla questione atto si, atto no, atto un po’ abbiamo deciso di abbandonare il tavolo per protesta dichiarando a verbale:

Fermo restando che non si rileva la presenza dei requisiti dimensionali previsti dalla lettera I, allegato E, USB lascia la contrattazione perchè non accetta che la discussione sul fondo di tutte le lavoratrici e i lavoratori venga monopolizzata su un caso specifico; è contraria al pagamento delle somme per gli incarichi di coordinamento prese dal fondo,  si riporta alle proposte e alle osservazioni esposte, quali in primis quelle perequative sul personale che non riceve indennità e sul personale I e II area senza indennità”.

USB PI Agenzie Fiscali Sicilia