Sicilia - Entrate, occhio al vigile ...
Sapevamo dell’esistenza in DP Ragusa di agenti 007, cavalieri, pompieri, poliziotti ma mai e poi mai ci saremmo aspettati l’esistenza di un VIGILE URBANO addetto ai semafori.
Per cui, Lavoratoriiiiiii, direbbe l’Albertone nazionale … occhio … a non accellerare in presenza del rosso anzi, dimenticavamo, siamo in DP Ragusa e quindi DOVETE ACCELLERARE IN PRESENZA DEL ROSSO …
Qualche mente illuminata ragusana si è inventato questo strumento di controllo dei Lavoratori che oltre a rappresentare una notevole fonte di stress per chi lo riceve, dato che ad esso, al semaforo rosso, segue la convocazione e, quindi, il terzo grado, presenta forti dubbi di legittimità.
Periodicamente il direttore della DP di Ragusa invia a ciascun Lavoratore dell’Ufficio controlli dell’Agenzia delle Entrate di Ragusa una mail con allegato un prospetto chiamato volgarmente SEMAFORO.
In detto prospetto relativo alla posizione di ogni Lavoratore, vengono comunicati alla generalità dei Lavoratori:
1) numero controlli eseguiti;
2) numero controlli definiti;
3) numero adesioni trattate;
4) numero controlli attivati;
5) ore di presenza;
6) MEDIA delle ore nette (relativa ai soli controlli eseguiti) lavorate.
In quest'ultima colonna viene apposto il SEMAFORO che è rosso se è al di sotto non si capisce rispetto a cosa ovvero verde se è al di sopra di quel dato non conosciuto né conoscibile.
Le suddette mail di accompagnamento vengono inoltrate a tutti i Lavoratori con la minaccia, in alcuni casi velata, come nella ultima mail e in altri chiaramente espressa, come nella mail relativa al monitoraggio di aprile.
Si intimano "approfondimenti nei confronti dei funzionari che presentano un andamento estremamente negativo nei risultati" oppure "colloqui individuali al fine di accertare i MOTIVI ostativi alla insufficiente consuntivazione in base alle ore di presenza".
Colloqui che sono stati puntualmente fatti senza, oltretutto, garantire al Lavoratore l'assistenza di un Rappresentante sindacale.
Si tratta di strumenti che violano almeno due disposizioni normative:
1° la privacy, posto che di ogni Lavoratore vengono comunicate le ore di presenza ed il carico di lavoro innescando tra tutti i Lavoratori un inevitabile giudizio sulle assegnazioni di tutti;
2° lo Statuto dei Lavoratori, posto che si tratta di un vero e proprio controllo messo in atto dal datore di lavoro.
Su quest'ultimo punto si rappresenta che, ai sensi del nuovo comma 2, art. 4, legge n. 300/70, l’accordo sindacale o l’autorizzazione amministrativa non sono necessari qualora si tratti di strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa.
Nonostante il nuovo testo legislativo mostri un’apertura ai controlli a distanza, il Ministro del Lavoro, con comunicato stampa del 18 giugno 2015, ha evidenziato che la norma non "liberalizza" i controlli datoriali ma si limita a fare chiarezza sul concetto di "strumenti di controllo a distanza" e sui limiti di utilizzabilità dei dati raccolti attraverso tali strumenti, in linea con le indicazioni che il Garante della Privacy ha fornito negli ultimi anni e, in particolare, con le linee guida del 2007 sull'utilizzo della posta elettronica e di internet.
Sempre per il Ministero del Lavoro, la modifica all'articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori si limita, inoltre, a chiarire che non possono essere considerati "strumenti di controllo a distanza" gli strumenti che vengono assegnati al lavoratore "per rendere la prestazione lavorativa", come pc, tablet e cellulari.
Infatti, l'accordo o l'autorizzazione non servono se, e nella misura in cui, lo strumento viene considerato quale mezzo che "serve" al lavoratore per adempiere la prestazione ma, nel momento in cui tale strumento viene modificato, anche aggiungendo software di localizzazione o filtraggi o altre applicazioni, per controllare il lavoratore, lo stesso, da strumento che "serve al lavoratore” per rendere la prestazione, diventa strumento che “serve al datore” per controllarne la prestazione per cui le modifiche effettuate diventano lecite solo in ricorrenza di particolari esigenze e previo accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato.
USB invita caldamente il direttore a non utilizzare più questi strumenti di controllo.
USB invita caldamente i Lavoratori a girare dette mail alla scrivente Organizzazione sindacale.
USB rappresenta che dopo avere comunicato la vittoria di questo Sindacato sulla rimodulazione degli obiettivi, la direzione ha inviato l’ulteriore e l’ennesimo semaforo e, quindi, ha convocato tutte le Organizzazione sindacali in gran segreto per trattare appunto l’argomento obiettivi.
Non è stata convocata USB, né è stata data ad USB la prescritta informativa e la ragione è chiara: quando si ha torto marcio il confronto non si regge ma fa specie che siffatto atteggiamento sia tenuto anche da quelle organizzazioni sindacali che si vantano di essere democratiche e di lottare per i Lavoratori.