In alcuni comuni della Sicilia è stata prevista la sospensione della didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado e dei servizi educativi delle scuole dell’infanzia.

Il problema è che se le scuole sono a distanza, anche quelle dell'infanzia, i bambini sono a casa, quindi come possono le lavoratrici e i lavoratori andare a lavoro?

Da due mesi non viene rinnovato il congedo parentale speciale per i genitori di alunni/studenti in didattica a distanza, che comunque è sempre stato retribuito solo al 50%; per chi non ha accesso al lavoro agile non ci sono strumenti utilizzabili per le lavoratrici e lavoratori per affrontare questa situazione di difficoltà e, possiamo scommetterlo, saranno le donne a pagare il prezzo più alto, in un Paese in cui ancora sono la struttura che regge quasi tutto il lavoro di cura.

In un paese dove ancora il 75% del lavoro di cura delle famiglie pesa sulle donne, come certificato dall’OCSE, è stato abolito il congedo Covid.

Non si possono prendere decisioni così importanti, in modo improvviso senza garantire i lavoratori e le loro famiglie.

Oggi si tratta di pochi Comuni, domani potrebbe essere tutta la Sicilia, come già accaduto in Lombardia e sta per avvenire in altre parti d’Italia.

USB denuncia il vuoto normativo sui congedi e chiede che si pongano subito le famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori nelle condizioni di affrontare con maggiore serenità un momento ancora così critico.

Pubblichiamo la nota trasmessa alle DP interessate dall’Ordinanza siciliania con cui, oltre a fare un quadro della normativa di riferimento, avanziamo tutta una serie di richieste in via transitoria e cautelare nell’auspicio, tutt’altro che inerte, che il Governo emani provvedimenti concreti a sostegno della cura dei figli e ripristini i congedi COVID retroattivamente.

Il covid non è finito con l’anno nuovo, perché i congedi si?

USB PI Agenzie Fiscali Sicilia