Sicilia – Entrate, USB scrive alla DP di Enna: stop agli atti unilaterali, la ripresa delle attività deve avvenire in sicurezza e con il coinvolgimento dei sindacali
Continuano in Sicilia le fughe in avanti unilaterali dei Direttori Provinciali, che in assenza di accordi sulla sicurezza, previsioni a livello centrale e preventivo coinvolgimento dei soggetti sindacali, spingono per una ripresa delle attività e stanno procedendo a verificare la disponibilità del personale per eventuali rientri in presenza, comprimendo di fatto la piena vigenza dello smart working.
USB, dopo aver chiesto i dati sul front office, ha scritto alla DP di Enna, alle organizzazioni sindacali e alle RSU per fare presente che:
- Lo stato di emergenza permane fino al 31 luglio 2020;
- Anche se il Decreto Rilancio ha previsto l'adeguamento delle misure originariamente adottate alle esigenze della progressiva riapertura di tutti gli uffici pubblici e a quelle dei cittadini e delle imprese connesse al graduale riavvio delle attività produttive e commerciali, il lavoro nelle P.A. è ancora regolato dall'art.87 del d.l. 18;
- rispetto all’interpretazione che parte pubblica ha dato dell'art.263 del DL Rilancio si riporta qui l’ informativa trasmessa lo scorso 12 giugno dalla DC alle organizzazioni sindacali “ l’applicazione dell’art. 263 non si traduce in un generalizzato ampliamento del lavoro in presenza e fa riferimento a rimodulazioni in funzione dell’utenza ricorrendo alle misure previste dalla norma stessa ( flessibilità dell’orario di lavoro, revisione dell’articolazione giornaliera e settimanale, modalità di interlocuzione programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza) e assicurando al contempo la piena salute e sicurezza dei lavoratori, esigenza quest’ultima che fin dall’inizio della fase emergenziale questa agenzia ha posto al centro dell’attenzione delle proprie scelte organizzative”.
Nell’ambito degli accordi nazionali (…) ogni singola articolazione e ogni singolo datore di lavoro dovrà dunque valutare l’opportunità di individuare nuovi modelli organizzativi che siano in grado di coniugare l’esigenza di tutela della salute dei lavoratori con la garanzia dell’erogazione dei servizi in misura adeguata alle richieste dell’utenza, adottando le misure necessarie attraverso:
- Un’attenta valutazione dei rischi e un tempestivo aggiornamento del DVR;
- Un’ampia partecipazione al processo decisionale del medico competente, degli RSPP, degli RLS, delle organizzazioni sindacali e delle RSU;
- Un uso prudente e accordo dell’autonomia gestionale che caratterizza la nostra organizzazione
Tali lacune procedimentali sono aggravate, dall’assenza nella DP di Enna, di qualsivoglia accordo locale in materia di sicurezza, previsto dai protocolli nazionali e fortemente chiesto da questa Organizzazione Sindacale con proposta formalizzata al tavolo del 28 maggio e tempestivamente trasmessa a parte pubblica e alle parti sindacali.
Si è persa l'occasione di regolamentare fondamentali questioni che vanno ad incidere sulla salute delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
Lo scopo della nostra O.S. è quello di far si che la graduale ripresa delle attività in presenza avvenga nel rispetto di elevati standard di sicurezza per la collettività tutta.
Inoltre, se la riapertura di ulteriori sportelli (ad attività indifferibili da rendersi in presenza invariate) è sicuramente finalizzata ad esigenze di soddisfacimento dell’utenza e se l' aumento dei rientri risponde alla necessità di adottare correttivi per un giusto e comprensibile sollievo nei confronti delle pochissime risorse dell’Ufficio Territoriale che fino ad oggi si sono fatte carico delle turnazioni, non si capisce invece come l'aumento dei rientri possa consentire "al Personale di svolgere la propria attività lavorativa in maniera ancora più agile e snella".
In relazione ai lavoratori fragili, si fa presente il divieto di svolgimento di lavoro in presenza previsto dal protocollo nazionale del 3 maggio, che vale altresì per coloro i quali convivono con soggetti ultraottantenni.
Le croniche e strutturali carenze di personale che, è bene ribadire, preesistevano alla diffusione del Covid 19, non possono come sempre ricadere sulle lavoratrici e i lavoratori, a maggior ragione in una fase come quella che attualmente stiamo vivendo.
Per l’USB la salute viene prima di tutto e non può essere una variabile dipendente dalle esigenze di servizio.
Per tutte queste ragioni USB ha chiesto la sospensione dell’atto unilaterale in oggetto e l’integrazione dell’ordine del giorno di discussione dell’incontro sindacale già previsto per il prossimo 9 luglio.
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia