Sicilia – Monopoli, incontro: USB non abbassa la guardia sulla sicurezza e non sottoscrive l’intesa
Si è svolta lo scorso 15 giugno la riunione in videoconferenza degli Uffici dei Monopoli Sicilia avente ad oggetto l’intesa su emergenza COVID 19 e integrazione rientro del personale con rideterminazione orario di lavoro presso UM Palermo.
La proposta di parte pubblica ricalcava senza nulla aggiungere l’intesa regionale, non sottoscritta da USB in quanto le previsioni sono state ritenute insufficienti per le ragioni già esposte nel comunicato “Non vogliamo mica la luna” (così sintetizzate: percentuali 45 per cento, mancata considerazione di alcune situazioni psicofisiche, dispositivi protezione individuale, situazione impianti condizionamento, assenza procedure misurazione temperatura, mancato riferimento ad aggiornamento DVR e DUVRI e coinvolgimento figure previste da linee guida INAIL etc ).
Partendo dal presupposto che al di là delle intese sottoscritte regionali, ogni singolo Direttore sia anche datore di lavoro ai sensi del Decreto Legislativo 81 del 2008, anche alla luce della segnalazione di alcune RSU, durante l’incontro USB ha chiesto se sia stato aggiornato il Documento valutazione rischi, nel quale dovrebbero anche essere inserite le schede tecniche dei materiali utilizzati per la sanificazione.
Il protocollo INAIL, che rappresenta fonte primaria al momento per la prevenzione del rischio contagio nei posti di lavoro, evidenzia che è opportuno prevedere alla riapertura una sanificazione degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni. Alla sanificazione periodica bisognerà poi affiancare la pulizia giornaliera dei locali, degli ambienti e delle postazioni di lavoro e delle aree comuni.
USB ha, dunque, posto attenzione sull’aspetto igienico sanitario, evidenziando la differenza tra igienizzazione e sanificazione: quest’ultima è una procedura che prevede non solo l’utilizzo di materiali indicati dalle circolari ministeriali ma anche di un termine congruo di areazione e la sua esecuzione avviene senza la presenza del personale.
Sempre seguendo le linee guida INAIL USB ha ribadito:
- che è fondamentale il coinvolgimento di medico competente, RLS ed RSPP, in tutte le fasi e le procedure connesse alle strategie di prevenzione contro il Covid 19;
- Che le mascherine fornite al personale devono essere dispositivi di protezione individuale e dunque, al di là delle FFP2 previste solo per alcune attività, devono essere chirurgiche e avere la certificazione CE.
Visti i rischi connessi al ricircolo dell’aria, cosi come indicati del documento Istituto Superiore di Sanità 5/ 2020 USB ha chiesto interventi strutturali per gli impianti di climatizzazione.
Rispetto alle categorie “fragili”, ovvero portatori di patologie previsti dai Decreti e dalle Direttive della Funzione Pubblica, USB ritiene che non sia corretto parlare di mero posizionamento in lavoro agile ma di esonero dai rientri.
In relazione alla segnalazione della RSU della SOT di Messina sul superamento del 45 per cento del contingente medio presente in Ufficio USB ha chiesto di non superare tale tetto, già ritenuto di per sé elevato sin dalla mancata sottoscrizione delle intese nazionali e regionali.
A seguito della discussione, anche le altre organizzazioni hanno preso atto, seppur tardivamente rispetto al comportamento tenuto a livello regionale, che le misure di sicurezza predisposte da parte pubblica non sono sufficienti, specie laddove, invece, sia già avvenuta unilateralmente la quantificazione della percentuale dei rientri e le pressioni per le riaperture si fanno sempre più insistenti.