Territorio - Gli onori all'Agenzia e gli oneri ai lavoratori
Il ruolo fiscale dell'Agenzia, considerazioni sull'audizione parlamentare della Alemanno
A fine gennaio la dott.ssa Gabriella Alemanno, ha presentato alla Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria i risultati dell'azione di contrasto all’evasione fiscale svolta dall’Agenzia del Territorio - da lei diretta - nel corso dell'anno 2009.
Leggendo il testo dell'intervento sopra richiamato, constatiamo con soddisfazione che si prende finalmente atto del fatto che i Comuni non mostrano di essere particolarmente interessati a contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale in campo immobiliare, almeno non per quei fenomeni che ricadono sul territorio di loro competenza. Lo prova la circostanza che nel corso dell'anno appena concluso, solo 110 Comuni su circa 7300 hanno interagito con l’Agenzia, fornendo informazioni su poco più di 12500 immobili che hanno permesso la modifica della rendita degli immobili segnalati nel 5% dei casi. Il dato è scoraggiante, come si evince dalle parole pronunciate in Parlamento: “[...] solo lo 0,23 per mille delle unità immobiliari oggetto di pubblicazione sul Portale, sono state oggetto di variazione della rendita catastale in seguito alle segnalazioni di incoerenza dei Comuni.” Tanto per fornire un termine di paragone, i lavoratori dell’Agenzia del Territorio nello stesso periodo hanno consentito, a seguito delle attività di alta valenza fiscale, un incremento delle rendite catastali pari a 897 milioni di euro.
Sembra quindi evidente che il percorso da tempo indicato da RdB, di rafforzamento della "missione fiscale" dell’Agenzia del Territorio appare oggi quanto mai necessario se si vuole dare al Paese uno strumento efficace ed efficiente di controllo della ricchezza immobiliare. Sin da quando il decentramento ha mosso i suoi primi passi, la nostra organizzazione sindacale ha denunciato i limiti fortissimi del progetto, che dava ai Comuni un potere che essi non vogliono in molti casi esercitare (e chissà se c'entra anche il bassissimo gradimento che questi compiti hanno presso il bacino elettorale...) e che al tempo stesso alleggeriva l'Agenzia del Territorio di un ruolo che invece essa ha tutta l'autorevolezza e l'interesse per svolgere con ottimi risultati. La svolta fiscale, se compiuta con decisione e coerenza, può dare all'Agenzia un'importanza strategica, una maggiore considerazione sul piano politico e in definitiva può consentire ai lavoratori di ottenere ciò che spetta loro: il riconoscimento della loro specificità, più risorse strutturali per più investimenti di lungo periodo: carriere, salario, nuove assunzioni.
In merito al decentramento delle funzioni catastali ai Comuni, il direttore dell’Agenzia ha riconosciuto il ruolo di forte opposizione svolto da RdB, manifestando la nostra contrarietà sia in merito al possibile trasferimento del personale dal capoluogo di provincia alle sedi dei costituendi Poli catastali, sia ai costi dell’operazione sia, in definitiva, all’inutilità della stessa. Anche in merito al federalismo fiscale, il Direttore ha chiaramente spiegato che non esiste un nesso di necessità con il prossimo avvento del federalismo fiscale. Cioè, il federalismo fiscale non ha bisogno del decentramento catastale, e questo dovrebbe ormai essere chiaro un po' a tutti.
La posizione assunta dall'Agenzia coincide con quella che RdB tiene da sempre su questi temi: il decentramento è una “Inutile Costosa Idiozia”. Dalle parole ai fatti. Se l’Agenzia condivide questa visione del suo ruolo, deve anche dimostrare con i fatti che ha un progetto per rafforzarlo. E ovviamente questo progetto non può non coinvolgere i lavoratori. Servono i fatti, che per noi si traducono in un riconoscimento economico e di professionalità a chi ha permesso di realizzare, negli anni, questi importanti obiettivi. Stiamo parlando di una progressione economica per tutti, dato che da ben 5 anni, alla faccia del CCNI, i lavoratori sono stati lasciati al palo. Chiediamo inoltre che almeno la metà dei soldi che l’Agenzia ha ricavato nel 2009 e ricaverà nei prossimi anni per attività di surroga o di convenzioni a titolo oneroso finanzino il fondo aziendale per ridare fiato ai salari asfissiati dai tagli. Oneri e onori vanno di pari passo: adesso si paghino i lavoratori!