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Territorio - L'Agenzia si trasforma i lavoratori si spremono

Riparte il decentramento, il Catasto si trasforma e ai lavoratori si taglia salario e carriera

Roma -

Il 10 agosto 2010 l’Agenzia del territorio, con circolare 3 del 2010, da il via ad una rilevante trasformazione del Catasto mettendo in pratica le disposizioni dell’art. 19 del DL 78/2010.

 

Nella circolare si parla, infatti, di decentramento delle funzioni catastali da passare ai comuni ai quali deve essere data “la piena accessibilità ed interoperabilità applicativa delle banche dati” catastali  lavorando, però, sempre in stretto legame con l’Agenzia del Territorio. Ovviamente saranno emanati decreti attuativi ed è fondamentale aprire un confronto con le organizzazioni sindacali per evitare l’obbrobrio creato con i precedenti atti normativi che avevano, di fatto, distrutto l’intero impianto catastale.

 

Le nuove norme stanno cambiando faccia all’intero impianto Catastale e di Pubblicità Immobiliare con la realizzazione sia dell’Anagrafe Immobiliare Integrata che dovrà realizzarsi entro la fine di quest’anno, sia con l’aumento dei poteri fiscali di accertamento che permettono di utilizzare anche all’Agenzia del Territorio alcuni strumenti normativi dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per combattere l’evasione immobiliare.

 

Tutto ciò si realizza, come sempre, con la richiesta di maggior impegno e professionalità dei lavoratori ai quali, nel frattempo, non viene pagata la produttività del 2009 e le particolari posizioni del 2008. Per non parlare del blocco deciso per legge, sino al 2014, degli stipendi, delle carriere e di nuove assunzioni che arrecheranno forti danni economici ai lavoratori e alle loro famiglie.

 

La lentezza con cui si susseguono gli incontri tra sindacato e Amministrazione è allarmante e denota la volontà di non voler venire incontro alle necessità dei lavoratori che vengono sempre più spremuti per poi essere dimenticati quando è il momento di riconoscere loro quanto dovuto.

 

E’ necessario aprire subito un confronto che porti rapidamente a dei risultati concreti su una pluralità di questioni che da troppo tempo sono rinviate e se ciò non avverrà, sarà necessario che i lavoratori realizzino una forte mobilitazione per ottenere, oltre a ciò che gli spetta, anche una stabilizzazione del salario accessorio, attraverso un passaggio di fascia economica generalizzato, ed un confronto serio sul decentramento delle funzioni catastali nel quale si chiarisca che i Comuni non possono modificare, ma solo usufruire, dei dati catastali.

 

Non possiamo restare a guardare mentre i nostri diritti, il salario e la professionalità sono calpestati, occorre reagire e agire in fretta.