Argomento:

Territorio - Occhi aperti su progressioni, incentivi e mobilità

Pronti a mobilitarsi per incentivi, progressioni economiche e mobilità

Roma -

Niente soldi a gennaio, niente a febbraio e forse un acconto a marzo del 70% della sola professionalità. Ma della produttività e delle particolari posizioni del 2009 non se ne parla neanche? Si dice che siano stati mossi dei rilievi sugli accordi firmati, sebbene tutti gli accordi siano frutto della legittima autonomia negoziale e abbiano pienamente rispettato la normativa vigente. Ma il punto è che grazie alla riforma Brunetta fortemente sponsorizzata anche dai soliti sindacati, il concetto di autonomia negoziale è andato a farsi benedire e il primo che si alza la mattina può seriamente compromettere l'iter degli accordi.

 

La situazione è preoccupante e serve un incontro urgente, che abbiamo già richiesto dal 17 gennaio 2011, per trattare tutte le questioni in sospeso e per capire quali mosse l'Agenzia del Territorio sta facendo per difendere i suoi accordi e i suoi lavoratori.

 

Fra le questioni in sospeso c'è anche quella della mobilità volontaria nazionale che abbiamo chiesto formalmente di attivare (vedi lettera inviata da USB all'Agenzia del Territorio).

 

L'attenzione deve comunque essere rivolta al rapido avvio e alla altrettanto rapida conclusione dei passaggi di fascia economica previsti per il 70% del personale con decorrenza 2009 e 2010, affinché si possa poi mettere mano al completamento dell'operazione negli anni 2011 e 2012.

 

Entro il mese di febbraio USB attiverà la consultazione referendaria per consentire ai lavoratori del comparto, e quindi anche a quelli dell'Agenzia del Territorio, di valutare gli accordi sulle progressioni economiche. Anche alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni, è importante che i lavoratori dimostrino di essere attenti alle questioni che riguardano il diritto alla carriera e la partecipazione al voto consentirà di tenere alta l'attenzione su una vertenza che non si è ancora conclusa e che altrove si cerca di affossare.

 

Dopo il referendum la nostra organizzazione sindacale avvierà un'ampia fase di confronto con i lavoratori sulle questioni poste dalla normativa ormai vigente: gli effetti della manovra finanziaria 2010, le norme introdotte con il collegato-lavoro che chiudono gli spazi per la fruizione di un'ampia serie di diritti (part-time, mobilità, contenzioso del lavoro ecc.). Un altro rischio concreto è rappresentato dalle norme sul federalismo fiscale in discussione oggi al Parlamento. Oltre a un aumento della pressione fiscale, quelle norme rimetteranno in seria discussione il ruolo dell'Agenzia del Territorio e porranno problemi di mobilità di ben altra natura. Questa fase così complicata e difficile non è che la logica conseguenza dello spirito del memorandum sottoscritto dai sindacati concertativi; non ci vuole un genio per leggere nelle norme di oggi quello spirito e quella volontà.

 

Allora come oggi, la nostra organizzazione sindacale mette nelle mani dei lavoratori gli strumenti di legittima e democratica opposizione: a metà marzo USB proporrà lo sciopero generale contro lo smantellamento della Pubblica Amministrazione, contro il blocco dei contratti, contro le norme del collegato-lavoro, contro tutte le riorganizzazioni che nascondono la distruzione dello Stato sociale.

 

Noi la nostra parte continuiamo a farla. Ai lavoratori chiediamo uno scatto di coscienza, la voglia di uscire dalla rassegnazione e di partecipare alla costruzione di un futuro migliore, che è ancora alla portata delle nostre lotte. Ai lavoratori chiediamo di riappropriarsi della volontà di partecipazione, senza la quale ci saranno altre norme che taglieranno diritti, salario, dignità finché non rimarrà più nulla.

 

Non stiamo a guardare la nostra fine, lottiamo per scrivere un finale diverso!

 

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