Territorio - Sui permessi legge 104 l'Agenzia ci ripensa

Permessi da legge 104, diplomatica retromarcia dell'amministrazione dopo la protesta di RdB

Roma -

È la seconda volta in pochi mesi che RdB scrive all’Agenzia del Territorio per chiedere il ritiro note emanate in contrasto con la normativa vigente e in tutte e due le occasioni l’Amministrazione ammette “a denti stretti” e in maniera più o meno velata i propri errori.

 

È accaduto il 20 agosto 2009 quando avevamo fatto notare che non era possibile limitare la fruizione dei permessi orari in tutta Italia utilizzando un accordo locale della Direzione centrale, tra l’altro male interpretato e l’Amministrazione è intervenuta, in meno di 24 ore, chiarendo che la nota non era estendibile a tutto il territorio nazionale.

 

Stesso ripensamento è avvenuto dopo la nostra lettera inviata il 25 gennaio 2010 con la quale abbiamo fatto notare che non era possibile rifiutare permessi per accudire familiari disabili a norma dell’articolo 42, comma 5, D. Lgs.26 marzo 2001, n. 151 senza spostare la propria residenza anagrafica e applicare in modo retroattivo sanzioni e provvedimenti disciplinari.

 

Anche in questa occasione l’Amministrazione è tornata sui suoi passi con nota 6318 del 5 febbraio 2010 dichiarando che valuterà caso per caso le varie situazioni.

 

Apprezziamo la capacità dell'Agenzia di fare ammenda delle proprie "fughe in avanti" ma al tempo stesso dobbiamo ricordarle che esiste un istituto contrattuale che le consentirebbe di fare meno passi falsi e al tempo stesso consentirebbe a noi di concentrarci sui diritti da conquistare anziché su quelli da non farci scippare. O fa tutto parte di una precisa strategia in tal senso?

 

Se l’Agenzia del Territorio avesse utilizzato, così come previsto dal CCNL, l'informazione preventiva alle Organizzazioni Sindacali, avrebbe aperto un dialogo con i rappresentanti dei lavoratori evitando di dover tornare poi sui propri passi. Vorremmo evitare di dire “non c’è due senza tre” perché speriamo che l’atteggiamento dell'amministrazione cambi verso tutte le rappresentanze sindacali, a cominciare da quelle locali, che devono essere coinvolte in un confronto aperto e costruttivo che parta proprio dalla corretta informazione sindacale.

 

Noi continueremo a vigilare e a contrastare ogni tentativo dell’amministrazione di limitare i diritti dei lavoratori. Sappiamo che per più di qualcuno il recente Decreto Brunetta è più che un'appetitosa tentazione per comprimere gli spazi delle relazioni sindacali e per restringere i diritti contrattuali (e non solo quelli contrattuali). Già che ci siamo, sollecitiamo l’apertura di un tavolo negoziale per definire gli incentivi sulla produttività del 2008, nuovi passaggi di Area e di fascia economica per tutti e il reperimento/stanziamento delle risorse per la costituzione del Fondo 2009

 

Infine, poiché la memoria non ci fa difetto, sollecitiamo anche una risposta alla nota, inviata circa una settimana fa, con cui abbiamo chiesto conto della presunta intenzione dell'Agenzia del Territorio di chiudere le sedi delle Conservatorie dislocate fuori dei capoluoghi di provincia. Se dietro ci fosse qualcosa di vero, allora dovremo presumere che quello dell'Agenzia non è un difetto, ma un vizio.