Territorio - Trattative su FPSRUP 2006-2007: c'è chi se ne lava le mani!

Roma -

Come sempre ciò che avevamo previsto si sta realizzando. Da un pessimo accordo nazionale firmato il 15 dicembre 2008 da tutte le sigle sindacali eccetto RdB ne è scaturito un incontro di box in tutti gli uffici provinciali tra RSU e Direttori.

 

Ci giungono, infatti, da tutta Italia, lamentele sull’interpretazione da parte dei Direttori dell’accordo FPSRUP 2006-2007 a cominciare dalle ripartizione dei soldi a livello regionale. Per fare un esempio in Sicilia alcune OO.SS. che a livello centrale avevano firmato l’accordo, in sede di trattativa regionale hanno minacciato di rimandare al mittente quanto sottoscritto, disconoscendo la firma del loro rappresentante nazionale (leggi il comunicato regionale RdB del 18.05.2009).

 

Ma nella realtà dei fatti, nell’accordo nazionale si sono stabiliti soli due cose: che si pagassero alcune tipologie di lavorazioni descritte nei primi due paragrafi del comma 2 dell’articolo 85 del CCNL (disagi, rischi e responsabilità) con un attenzione all’allegata tabella B che indicava, semplicemente, “elementi comuni in tutte le realtà” e fissava un limite massimo di incentivo solamente per queste figure.

 

Inoltre, in ultima istanza, era possibile utilizzare questi fondi per pagare il merito così come previsto dal paragrafo 7 dell’articolo sopra indicato.

 

Questo accordo è stato scritto in modo tale che non ci fosse alcun vincolo e nessun obbligo a livello periferico da dover rispettare, se non il tetto di incentivo per alcune particolari posizioni, ma noi di RdB che abbiamo la memoria lunga abbiamo fatto notare come l’anno scorso, con lo stesso identico accordo, la Direzione Centrale aveva bloccato il pagamento degli incentivi in 20 uffici provinciali adducendo interpretazioni unilaterali, pretestuose e prive di qualsiasi fondamento.

 

Abbiamo richiesto un’interpretazione congiunta con le OO.SS. firmatarie dell’accordo ma questo non è stato fatto perché quelle organizzazioni hanno preferito “lavarsene le mani” e lasciare che le RSU se la sbrigassero da sole con il risultato che molti uffici hanno avuto i pagamenti con notevole ritardo.

 

Quest’anno è stato fatto di peggio, un Direttore Centrale è andato personalmente in ogni regione ad incontrare personalmente tutti i Direttori degli uffici provinciali minacciandoli di non firmare accordi che prevedessero:

1) La ripartizione a tutti i lavoratori (almeno il 15% doveva rimanerne escluso)

2) Le figure indicate in tabella B dovevano utilizzare l’80% dei fondi assegnati

3) Differenziare l’incentivo sul maneggio di denaro in proporzione al riscosso.

 

In queste condizioni i margini di trattativa sono diventati davvero miseri. In alcuni uffici i Direttori hanno poi ulteriormente ristretto i parametri previsti dalla tabella B, come ad esempio a Frosinone in cui la responsabilità di Gestore di Sistema non era compresa in tabella B, o come a Genova in cui che non si vogliono comprendere in tabella B i Responsabili che non coordino almeno 5 unità operative.

 

Se questi criteri così restrittivi fosse corretti e perentori nella maggior parte delle Direzioni Regionali dovrebbero rimandare indietro l’80% dell’incentivo perché nessuno rientrerebbe all’interno della tabella B. In ballo ci sono i soldi dei lavoratori e per questo che a livello periferico ci stiamo sforzando per cercare soluzioni praticabili piuttosto che assecondare l’impulso di molti lavoratori che  premono  perché non si firmi alcun alcun accordo in queste condizioni e  si  riporti la discussione al tavolo nazionale in modo da costringere tutte le Organizzazioni Sindacali a non lavarsene  le mani ed a schierarsi in modo con le richieste dei lavoratori o con quelle dell’Agenzia.