Tesoretto o scherzetto?
Il 60% di controlli fiscali in più, almeno il 38% del riscosso in più rispetto al 2005… così nasce il “tesoretto” su cui tutti si accapigliano… e i dati sono in enorme crescita nel 2007! E ai lavoratori delle Agenzie Fiscali che lo hanno prodotto?
Il Governo, riconoscente, ha tagliato un’annualità dei fondi del comma 165, e poi, per la loro divisione, dopo averlo spolpato, ha letteralmente buttato l’osso ai cani… trovando, ovviamente, chi “responsabilmente” gli ha fatto da sponda, firmando un accordo necessario SOLO a ratificare tagli e discriminazioni. Vantandosi. Cosa ci sarà da vantarsi?
Il contratto è scaduto da un anno e mezzo. La dura realtà è fatta di piani aziendali sempre più sfidanti, aumento carichi di lavoro, polifunzionalità, valutazione delle prestazioni, chiusura sedi, decentramento delle funzioni catastali, “razionalizzazione” di orari di lavoro, gogne mediatiche (vedi gli “scandali” su spionaggio fiscale o sui presunti malfunzionamenti dell’Agenzia Territorio), rischi professionali sempre più elevati (oggi inaspriti da assurde ed inapplicabili disposizioni sulla privacy), discriminazioni nel sistema della retribuzione (uso di sempre più ampie quote del salario accessorio per premiare pochi a discapito di tutti gli altri)… e poi, come dimenticare le inenarrabili fatiche affrontate per un semplice passaggio economico (che molti ancora si sognano?). Ma non basta. Le direttive del Governo, derivate direttamente dal Memorandum sulla Pubblica Amministrazione firmato con tutti i sindacati (escluso noi) parlano per il nuovo contratto, di facilitare l’attivazione di procedure di messa in mobilità del personale… esuberi e trasferimenti forzati… concentrare ancora di più sempre su pochi le sempre minori risorse economiche… accelerare sul piano della valutazione individuale… e temiamo di dimenticare altro…
I lavoratori non hanno scelto le Agenzie. Le hanno subite, anche abbagliati dalla propaganda sindacale che prometteva soldi e diritti… alla fine le hanno accettate. Hanno accettato, e vinto, la sfida della professionalità, della produttività… Ed ora? Abbiamo raccolto 17.500 firme tra il personale, per cambiare la norma sul comma 165 e per aprire seriamente il dibattito…
Non vogliamo “privilegi” o “premi” ma investimenti veri, strutturali, che si possano trasformare in nuove assunzioni, in diritto alla carriera, in stabilizzazione in busta paga… in una prospettiva di crescita e di miglior funzionamento della macchina fiscale.
Negli ultimi mesi abbiamo incontrato tutti. Proprio tutti. Tutti solidali. Ma nessuno fa niente!
E tutti, anche se giocano allo scaricabarile, hanno le loro responsabilità. Il vice-Ministro Visco che, compiaciuto, parla della “sua” riforma, senza riconoscere, coi fatti, ai lavoratori che quanto c’è di buono è dovuto esclusivamente a loro… i politici, che parlano di lotta all’evasione fiscale, ma poi non finanziano le Agenzie, anzi tagliano i fondi al personale e smantellano il Catasto… i dirigenti da 300.000 euro annui, il cui unico interesse sembra quello di raggiungere i “propri” risultati… ed anche quei sindacati che, stretti tra sponsorizzazione del sistema e affinità col Governo, accettano tutti i tagli (economici e di diritti) salvo poi agitare scioperi fantasma.
L’ignobile pantomima del “comma 165” dimostra che l’arbitrio è assoluto. I fondi sono stati assegnati con anni di ritardo, gli importi dimezzati, i criteri di divisione tra i diversi enti sono ignoti ai più… e quando qualche sindacato (in sindacalese) parla di “ponderazione circa l’apporto fornito dalle diverse amministrazioni negli anni in esame, all’azione di contrasto contro i fenomeni di evasione ed elusione fiscale e di riorganizzazione dei servizi in favore dell’utenza” ci piacerebbe sapere di che parla, e sapere se, chi, e quando, ha effettuato tale ponderazione… e con che criteri.
L’attuale situazione di stallo è inaccettabile e va sbloccata. Le politiche devono cambiare. Per questo dichiariamo lo stato di agitazione del personale… attiveremo le procedure per il tentativo di conciliazione obbligatorio, per poter mettere in campo liberamente tutte le iniziative di lotta che riusciremo a sviluppare fino a giungere, se necessario, ad un vero SCIOPERO NAZIONALE DELLE AGENZIE FISCALI, uno sciopero di tutti quei lavoratori che hanno il rispetto di se stessi e che, giustamente, lo pretendono dagli altri.