Toscana - Dogane FPS 2008 e passaggi tra le aree

Firenze -

 

[...] Il 29 settembre scorso si è aperto il sipario sulla distribuzione di quel che resta del Fondo Politiche di Sviluppo, per il personale della Direzione Regionale per la Toscana, relativo al lontano 2008.

 

Prima di esaminare la proposta della Direzione ricordiamo che i fondi sono ripartiti a livello regionale attribuendo alle segnalazioni (misurate in termini di giornate effettuate) trasmesse dagli Uffici, indennità calcolate assegnando l’aliquota massima prevista. Il residuo viene ripartito in base al personale in forza al 31/12/2008. In questo modo si cerca di consentire, in sede di ripartizione locale, un maggiore margine di manovra, che dia la possibilità di remunerare, eventualmente, anche altre attività particolarmente gravose, opportunamente individuate.

 

La proposta pervenuta da parte della Direzione (di cui agli allegati) può essere così brevemente riassunta: in primo luogo l’aliquota prevista per le attività di cui all’art. 23, c. 2 CCNI (capi struttura articolazione interna degli uffici, attività di verifica esterna, attività antifrode, rappresentanza presso gli organi di giustizia), è stabilita nella misura massima per tutti i percipienti (€ 3,50) e, nel caso dei responsabili di ufficio, è addirittura fissata al di sopra del tetto massimo previsto (passando da € 2,30 a € 3,45).

 

Ciò comporta, considerato che i fondi stanziati per il 2008 sono diminuiti rispetto agli anni precedenti, che le somme destinate a remunerare le altre attività gravose svolte dal resto del personale si assottigliano ancora di più, senza che a ciò corrisponda un accertato minore sacrificio sostenuto, nel corso del 2008, rispetto agli anni precedenti.

 

D’altra parte, la proposta della DRD appare in controtendenza con quanto fino ad ora proposto dalle direzioni locali dove, limando sull’aliquota massima prevista per le figure da remunerare obbligatoriamente ex contracto, si è cercato di bilanciare gli effetti di una norma che privilegia solo alcune posizioni a discapito della maggioranza dei lavoratori.

 

La proposta presenta un doppio effetto negativo: in primis quello di destinare una fetta considerevole del salario accessorio ad una ristretta cerchia di lavoratori che, di fatto, conseguono un ulteriore vantaggio, proprio in virtù delle posizioni ricoperte, nel momento in cui dovessero valutarsi i titoli per eventuali progressioni di carriera.

 

In secondo luogo, ancora più delicata appare la questione della proposta, da parte della Direzione, di premiare alcuni soggetti nominati (cinque che poi si riducono a tre), affermando che gli stessi rivestono incarichi particolarmente gravosi, da cui l’individuazione come potenziali percettori dell’indennità ex art. 23, comma 3 del CCNI. [...]

 

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