Toscana - Dp Firenze, orario di lavoro e... cosa altro bolle in pentola!!!

Firenze -

Il 17 febbraio è iniziata presso la DP di Firenze la trattativa sull’orario di lavoro. Nel primo incontro è stata consegnata una proposta, da valutare. I presenti hanno fatto alcune osservazioni, riservandosi di esaminarla meglio. Nel successivo incontro è stata presentata una seconda bozza rivista. La sostanza è che l’orario di lavoro e di apertura la pubblico per la provincia di Firenze viene totalmente stravolto. In piena controtendenza alle raccomandazioni fornite dalla Direzione Regionale, di cui erano state informate anche le OO.SS. Ed in totale assenza di lamentele dell’utenza o del personale. Durante l’incontro la nostra sigla ha chiesto che al momento fosse accantonata la trattativa, rimandandola a data successiva, quando la situazione nella DP fosse più chiara, sia dal punto di vista organizzativo che per l’analisi più ponderata delle criticità emerse. La richiesta non è stata accolta, ed in verità nemmeno supportata da altre sigle presenti. Si è però proceduto a fare richiesta unitaria di assemblea nelle varie articolazioni della DP, per informare e consultare il personale coinvolto nell’argomento. Da far notare che il Direttore Provinciale ha affermato che le RSU non possono formalizzare richiesta di assemblea. Per superare l’ostacolo abbiamo sottoscritto la richiesta unitaria, ma dissentiamo in assoluto su questa asserzione. Le RSU non sono decadute finchè non si  insediano le nuove. E non può dichiararle decadute l’ Amministrazione. Basta leggere il regolamento RSU. Comunque dalle assemblee è emerso che il personale rigetta il nuovo orario di lavoro proposto. Quindi unitariamente è stata inviata al Direttore richiesta per un’ interpello presso il personale e per rinviare la trattativa sull’orario. Lo stesso in data odierna forniva ai presenti la risposta che alleghiamo al presente comunicato.

Quello che è emerso durante i confronti è che le posizioni del Direttore sono ben distanti da quella che è l’impostazione seguita in Toscana sulla riorganizzazione. Alcune frasi pronunciate sono inquietanti, oltre a quanto già riportato per le RSU. Citiamo testualmente “Le enclave del controllo vanno gestite in modo da essere valorizzate e non ghettizzate. … Alle stesse non affluiranno più pvc e segnalazioni qualificate. …. Faranno quindi attività esterna e le liste, di modo che siano scaricabili da sistema e non richiedano movimenti di carte. “ Di seguito a queste parole è stato già emanato Ordine di Servizio attuativo ! E nell’ incontro di oggi scopriamo che “ dobbiamo verificare la funzionalità delle enclave di controllo, non per FI 2 ma per le altre, che stanno già denotando una serie di criticità su cui stiamo lavorando . Questo si accompagna alla procedura di interpello. “  Sono frasi e fatti inquietanti. Si depaupera il lavoro dei team decentrati, e questo è un fatto. E quale correlazione ha con le problematiche la procedura di interpello ? Si vuole “convincere” il personale dei team decentrati che la loro attività sarà svilita se non ci si sposta su Firenze città ?!  Partendo dall’arbitraria ridefinizione dell’ orario di lavoro ed allargandoci a tutto campo alle varie dichiarazioni rese ci rendiamo conto che si vuole impostare un discorso di riorganizzazione rigido e sul quale dissentiamo con forza. Siamo sempre stati contrari a questa riorganizzazione, unico sindacato a promuovere iniziative di protesta ben prima che il tutto iniziasse. Non taceremo di fronte a questo scempio dei diritti e della dignità dei lavoratori.

Nessuna iniziativa è supportata da esigenze concrete, e la proposta di “orari di lavoro europei “, senza alcuna considerazione della situazione reale e della provincia di Firenze è inaccettabile. Perché non parliamo prima di salari europei, allora ? Perché dovremmo allinearci solo a quello che fa comodo all’ amministrazione ?

 

Proponiamo una rilevazione dell’ orario pomeridiano di apertura al pubblico, sia fra l’utenza che fra i colleghi. Solo con l’analisi di questi risultati sarà plausibile parlare di nuovo della variazione degli orari al pubblico.