Toscana - Entrate, se anche la cgil attacca i lavoratori delle agenzie fiscali
Certamente non è sfuggito a nessuno il grande clamore suscitato dalla notizia comparsa sui media locali e nazionali secondo la quale L’Agenzia delle Entrate si sarebbe presentata, per un fantomatico controllo, all’ora di cena a casa di un altrettanto fantomatico “operaio della zona del cuoio” che avrebbe fatto 2 crociere in un anno.
Naturalmente la notizia si è rivelata subito per quella che era, una clamorosa bufala.
Ma il danno, all’immagine dell’Agenzia e soprattutto dei suoi funzionari, ormai è stato fatto.
Inutile dire le derisioni e le offese, da parte dei cittadini, sui social network e sui vari forum o il facile sensazionalismo di articoli che parlano di “controlli da stato di polizia”, “caccia alle streghe”, “metodi inquisitori” ecc.
Inutile dire anche come una certa politica abbia colto le palla al balzo per rimestare il fango che questo governo continua a gettare sui lavoratori dell’Agenzia.
Sui giornali e sul web sono comparse delle affermazioni ad opera del deputato PD Federico Gelli, che senza preoccuparsi di verificare la notizia e dimostrando di non conoscere il lavoro delle Agenzie Fiscali (tanto che arriva a confondere l’Agenzia con Equitalia), “critica” aspramente il lavoro dei funzionari, sul solco renziano, probabilmente cercando facili consensi.
Da un politico non ci aspettiamo certo un “mea culpa” o delle scuse.
Le scuse ai lavoratori dell’Agenzia, invece, ce le aspettiamo da chi ha scatenato questa vicenda propagandando questa bufala in una conferenza stampa.
Perché, ci rammarica dirlo, questa notizia non è stata inventata da giornalisti in cerca di scoop, ma, così afferma un diffuso quotidiano, nella pagina locale, è stata riferita dal rappresentante di un sindacato a margine di una conferenza stampa.
Se quanto affermato dal quotidiano fosse vero, sarebbe stata riferita da chi i lavoratori li dovrebbe tutelare e difendere, non esporli alle offese dei cittadini.
E quello che fa più specie e che questa bufala sarebbe stata messa in giro da quel Sindacato che si considera da sempre il vero depositario di questa parola.
Questa notizia offensiva sarebbe stata diffusa, secondo la stampa, a margine di una conferenza stampa organizzata nella “zona del cuoio” dalla CGIL. E passati ormai diversi giorni, non abbiamo riscontrato nessun comunicato stampa di smentita.
E allora viene da chiedersi: ma i lavoratori sono tutti uguali per la CGIL?
O forse per la CGIL i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate sono lavoratori di serie B che possono essere dati in pasto ai malumori degli altri lavoratori se l’economia va male, se i loro posti sono a rischio, se le scelte politiche, economiche e aziendali sono state sbagliate?
Chi ripagherà ora i funzionari dell’Agenzia per le offese di questi giorni?
Chi pagherà per il danno d’immagine all’Agenzia e soprattutto a questi lavoratori?
Una bufala clamorosa a livello nazionale richiederebbe perlomeno scuse al medesimo livello, ma anche se fosse ormai sarebbero solo di convenienza e di queste i lavoratori non sanno che farsene.