Uffici Centrali: FONDO 2014
CGIL, CISL, UIL E SALFI SIGLANO TOTALMENTE AL BUIO L'ACCORDO NEGLI UFFICI CENTRALI.
IL PERSONALE NON DEVE SAPERE COME SONO STATE DISTRIBUITE LE RISORSE!
USB NON FIRMA E VI RACCONTA QUELLO CHE LE OO.SS FIRMATARIE NON VI DIRANNO MAI…
1. La posizione dell'Agenzia e dell'USB sull'accesso alle informazioni del Fondo
Dopo i tagli e i ritardi nella certificazione delle risorse, l’Agenzia finalmente convoca le parti, ma chiarisce sin da subito che non è disponibile a fornire alcuna documentazione né è tenuta a dare alcuna informativa preventiva alle OO.SS e alla RSU!
In aggiunta alle consuete mal poste ragioni di riservatezza, l'Agenzia, per giustificare il rifiuto di fornire la documentazione, oppone anche una presunta nota partorita da un organo tecnico del MEF, l'Igop della Ragioneria dello Stato, frutto di una corrispondenza tra il Ministero vigilante e l'Agenzia sulle materie oggetto di contrattazione integrativa: ma tale nota resta avvolta nel mistero perchè non viene consegnata alla RSU e alle OO.SS..
E così la trattativa, se così la possiamo definire, ha brancolato nel buio perché senza conoscere i dati, le risorse del Fondo viaggiano purtroppo in un sistema totalmente fuori controllo, all’interno del quale potrebbe inserirsi qualche nicchia di privilegio, spostando qualche decina/centinaia di euro da un gruppo di lavoratori ad un altro o, peggio ancora, da Tizio a Sempronio.
Come abbiamo sempre sostenuto, l’acquisizione di informazioni esaustive è, da un lato, elemento essenziale per verificare se i criteri per la ripartizione e distribuzione dei compensi accessori al personale siano stati rispettati, dall’altro, dovrebbe far parte di un corretto sistema di relazioni sindacali improntato a criteri di correttezza, collaborazione e pari dignità tra le parti negoziali.
Ed invece, la parte datoriale si è limitata a fornire parziali dati aggregati delle principali componenti del Fondo (produttività individuale, fondo verifiche e fondo di sede) non consentendo di effettuare alcun tipo di riscontro!
Una gestione del fondo e delle risorse di tutti i lavoratori decisamente opaca, da parte dell’Amministrazione e di CGIL, CISL, UIL e SALFI che hanno siglato, quindi, un accordo totalmente al buio!
2. Le cifre sul Fondo 2014 e le nostre valutazioni sull'accordo
Le somme che saranno distribuite al personale centrale riguardano:
- poco meno di 3 milioni di euro come quota di “produttività individuale” (quella calcolata sulla base delle ore di lavoro effettuate, comprese lo straordinario, attraverso le linee di attività assegnate e i coefficienti ad esse attribuite di cui all’accordo nazionale). La parte datoriale assicura che è in grado di liquidare l’intera somma nel cedolino di luglio (e noi ce lo auguriamo), ma alla data del 29 maggio, giorno della riunione e dell'accordo, l'inserimento dei dati non risultava completato e non tutto il personale aveva ancora ricevuto comunicazione dell'avvenuta consuntivazione. Per USB è un diritto dei lavoratori conoscere come sono impiegate le risorse e come sono consuntivate e ripartite nei processi le ore lavorate dal personale, per singolo Ufficio e Direzione Centrale.
Per l'Agenzia e i sindacati che hanno siglato l’accordo, il principio di trasparenza e l'obbligo informativo si realizza con la mera comunicazione al dipendente, delle ore lavorate e dell'attribuzione della sua attività nei processi lavorativi!
Il personale, quindi, non viene messo al corrente neanche del trattamento dei colleghi del proprio ufficio e può tranquillamente accadere che qualche avventuroso capo ufficio attribuisca coefficienti diversi a colleghi che magari svolgono lo stesso lavoro!
E d’altronde, dopo tre anni come fa il dipendente ad aprire un contraddittorio e/o contestare la valutazione del capo ufficio? Di fatto non può far nulla, non c'è tempo per discutere, il dato deve essere inserito celermente nella procedura per consentire il tempestivo pagamento, questa è la laconica risposta agli interrogativi.
Mettere il personale sul fatto compiuto e azzerare il confronto questo è l'obiettivo. Ma c'è di più! Dietro questo assurdo meccanismo si intravede, in prospettiva, il pericolo del nuovo sistema di valutazione che divide il personale in “buoni” e “cattivi” e ripartisce la retribuzione accessoria sempre più “discrezionalmente”.
E che dire della voce “lavoro straordinario”, come viene distribuito e quali sono le effettive esigenze di servizio che lo rendono necessario?
- poco più di 38 mila euro per le attività di verifica, dato che segnala il drastico calo di queste attività.
- circa 1 milione e 160 mila euro per il Fondo di sede. Di queste somme circa 300 mila euro sono destinate a remunerare indennità e incarichi (personale rappresentato presso la magistratura e le commissioni tributarie, auditors, gestori di rete e buoni pasto, RSSPP, conduttori di automezzi, addetti corrispondenza, turnisti, etc).
Si tratta di indennità che si trascinano nel tempo e permangono negli accordi di livello nazionale, che vengono pagate per ogni giornata effettivamente svolta e che devono essere certificate da atti formali. Anche su questa parte del Fondo nessuna documentazione fornita, ma abbiamo richiesto e strappato uno stringatissimo documento di consuntivazione sulle indennità che sono andate al personale turnista, che immaginavamo essere tra le più consistenti rispetto alle altre voci di tipo indennitario. Non c'è che dire, la realtà ha presto superato l'immaginazione, ben 183 mila euro pagati e 7.545 turni effettuati, superato il tetto massimo, alcuni Uffici zeppi di turni, circostanze queste che generano dubbi e perplessità sulle modalità di gestione dell'istituto.
Ci piacerebbe sapere, ad esempio, come viene applicato il divieto di cumulo tra turno e straordinario e la ripartizione nell'ufficio tra personale turnista e non.
Per comprendere meglio la faccenda va fatto un piccolo passo indietro e va detto che questi compensi, che sono a carico del Fondo, hanno un binario di precedenza e sono pagati prima rispetto agli altri. Il tutto è frutto del solito regalo fatto all'Agenzia dalla RSU e dai soliti noti (questa volta CGIL, UIL e FLP) con un accordo che, nel 2011, disciplinava la “regolamentazione dei turni” ma che di fatto ha dato carta bianca ai Direttori. Da allora nessuno comunica niente alla RSU, la materia di fatto è sottratta al tavolo sindacale e i firmatari fanno finta di niente, dimenticandosi di quanto sottoscritto nell'accordo stesso laddove è previsto che “le informazioni relative al personale cui viene attribuito il profilo di turnista sono tempestivamente comunicate alla RSU … la RSU viene informata in merito ai turni riconosciuti”
Difficile non vedere come la legittima necessità di alcune strutture di vertice di dotarsi di particolari tipologie di orario indispensabili per assicurare l'ottimale funzionamento dell'ufficio e il sacrosanto diritto del personale turnista ad essere remunerato per il disagio connesso alla effettuazione del turno, possano facilmente degenerare nell'arbitrio se non adeguatamente gestite con trasparenza.
- circa 800.000 euro di residuo così suddivise: 70% in base alla produttività collettiva (giornate di presenza e area di appartenenza) e 30% in base alla produttività individuale (ore di presenza e i coefficienti di cui all’accordo nazionale). In quel 30% vengono quindi riconteggiate per l’ennesima volta (la terza!) le ore di straordinario e vengono escluse ai fini del calcolo alcune fattispecie (congedi di paternità, permessi per lutto, malattia dovuta ad infortunio sul lavoro o a causa di servizio, ricovero ospedaliero in day hospital, assenze dovute a patologie gravi che richiedono terapie salvavita) che avevamo faticosamente fatto inserire negli accordi degli anni passati.
3. Conclusioni
Durante il confronto con l'Amministrazione (questa volta due brevi riunioni) la RSU (con una risicata maggioranza) e le OO.SS. firmatarie (CGIL, CISL, UIL e SALFI) hanno da subito abdicato ad ottenere la documentazione richiesta: dopo una iniziale protesta, utile a fare un po’ di folklore, la resa e solo la ripetizione ossessiva della necessità di firmare.
Nei comunicati raccontano sempre che grazie a loro è stato reso possibile l'erogazione del salario accessorio. Li ringrazieremmo per la magnanimità se questa non fosse, però, una colossale bugia perché il Fondo riguarda remunerazioni che spettano comunque ai lavoratori e dovrebbero essere oggetto di contrattazione.
Insomma un accordo che valutiamo insoddisfacente sia nel metodo che nel merito, e che dimostra ancora una volta come alcune OO.SS svolgano ormai un ruolo notarile, avallando decisioni di fatto imposte dall’Amministrazione.