Uffici Centrali Territorio... orario di lavoro. Non ci piace

Roma -

A febbraio del 2005 abbiamo sottoscritto un accordo sull’Orario di Lavoro che prevedeva l'applicazione, invia sperimentale, dell' orano flessile e la necessità di incontrarsi a breve per contrattare i turni.

 

A distanza di più di un anno (e meno male che dovevano incontrarci in tempi brevi!) siamo stati riconvocati dall'Agenzia per rivedere l'accordo e, constatata l'incapacità di gestire a applicare in maniera fluida il concetto di flessibilità dell'orario di lavoro, abbiamo proposto, come peraltro da richiesta di numerosi lavoratori, l'applicazione della banca ore.

 

L'agenzia però è stata irremovibile, trincerandosi dietro la necessità di contrattarla prima a livello nazionale, ha alzato un muro tale da non consentire ai lavoratori dì L.go Leopardi neanche un'applicazione di tipo sperimentale della banca delle ore.

 

La cosa ci stupisce visto che gli stessi protagonisti hanno osato addirittura sperimentare la valutazione del personale da parte del Dirigente, assolutamente non prevista dal Contratto, e poi non sono stati capaci di sperimentare un istituto, quello appunto della banca delle ore, che il nostro CCNL ha recepito proprio in virtù dell'evolversi del nostro lavoro, ma anche, e soprattutto, per adeguarsi a questi nostri, "tempi moderni" nei quali anche soltanto un guasto alla metropolitana mette in crisi tutto il sistema di permessi. orari/ritardi/recuperi ecc- ecc

 

E così, in ricordo delle buone vecchie abitudini è stato partorito un accordo assolutamente ibrido, che non applica la banca delle ore ma autorizza un monte annuale di 60 ore (5 ore al mese) da consumare entro l'anno, previa autorizzazione di volta in volta (anche per 5 minuti?). Il tetto massimo non può essere superato pena la perdita dalle ore in eccedenza.

 

Pensare che l'orario di lavoro, insieme al salario accessorio, è materia di contrattazione: le parti sul tavolo devono raggiungere un accordo senza avere l'obbligo di piegarsi a compromessi a differenza di altri istituti contrattuali (concertazione, informazione ecc.)

 

Non lo abbiamo sottoscritto questo accordo non solo per il rifiuto di applicare l'istituto contrattuale della banca delle ore ma anche perché i lavoratori, che senz’altro per seri motivi personali e familiari, volessero rinunciare alla pausa pranzo, e quindi al buono pasto, dovranno essere sottoposti ad un esame congiunto tra amministrazione e sindacato.

 

UDITE UDITE!

 

Incredibilmente però quando il personale, per esigenze di servizio o per documentate gravi motivazioni, dovesse chiedere un particolare regime orario anche con "l'eventuale rinuncia del buono pasto", potrà ottenerlo soltanto se sarà nelle grazie del proprio Dirigente che ha la possibilità di decidere, in questo caso, in maniera autonoma.

 

Insomma questo accordo non ci piace e vorremmo capire se piace ai lavoratori di questo palazzo …

 

Partecipate alla nostra assemblea dove ci confronteremo su tutto,  e dove decideremo insieme sa applicare o meno questo accordo ricordando a noi stessi ciò che conta di più:

 

 

DIGNITA' - DIRITTI - SALARIO