Veneto - Come la Direzione regionale tratta le risorse umane
È di questi giorni l'invio da parte della Direzione regionale delle Entrate del Veneto della comunicazione - ai colleghi che entro l'anno arriveranno a 40 anni di servizio - della data in cui si intenderà risolto il loro rapporto di lavoro. Più che la comunicazione di quando inizierà la meritata pensione, sembra una fredda e sbrigativa lettera di licenziamento.
L’Agenzia delle Entrate, usufruendo della facoltà prevista dal Decreto "Brunetta" (ora Legge 133 del 6 agosto), ha la possibilità di risolvere il rapporto di lavoro con un preavviso di 6 mesi nel caso di raggiungimento dell'anzianità lavorativa massima di 40 anni.
Nella comunicazione la Direzione regionale del Veneto, per conto dell’Agenzia, afferma di aver "deciso di avvalersi, senza margine di valutazione discrezionale da caso a caso, della facoltà di risolvere il rapporto di lavoro in tutti i casi contemplati dalla nuova normativa".
Come RdB ci siamo sempre battuti e ci battiamo contro l'allungamento dell'età pensionabile (compreso quello di portare la pensione di vecchiaia per le donne da 60 a 65 anni), per avere stipendi e pensioni decenti e per la dignità del lavoro di tutti, compreso il pubblico dipendente.
Nel caso della lettera della Direzione regionale non ci sorprende il suo essere "più realista del re", ma, soprattutto, come vengono trattate le "risorse umane" nel momento in cui si è deciso che tra 6 mesi diventeranno ex dipendenti.
Non una riga, non una parola di ringraziamento per dei lavoratori che hanno permesso all'Agenzia di ottenere i risultati che sono stati riconosciuti da tutti. Non un segno di disagio per colleghi che si trovano ancora inquadrati nella 2^ area funzionale quando è dal 1996 che le assunzioni avvengono solo per la 3^ area, per cui si presume che lavoratori che svolgano solo lavori di 2^ area non ne esistano più!
Un grazie di cuore ai colleghi che hanno impiegato tutta la loro vita lavorativa al servizio del bene collettivo lo diciamo noi del sindacato di base e aggiungiamo che avremo senz’altro bisogno di loro anche domani per ottenere più dignità, reddito e diritti per tutti!