Veneto, Entrate - DP di Belluno – Bozza e conteggi, un atto dovuto
La Direzione Provinciale di Belluno ha convocato in la data odierna, il tavolo con OO.SS. e RSU in merito alla distribuzione del Fondo Risorse Decentrate 2019.
All’apertura dell’incontro il dirigente ha letto la proposta di parte pubblica, citando dati e facendo rinvii all’accordo riferito all’anno 2017, dando per scontato che i criteri adottati allora fossero noti a chi, come USB, due anni fa a quel tavolo non aveva partecipato, ma che risultavano di sbiadita memoria anche per coloro che quell’accordo lo aveva siglato.
Come USB abbiamo subito contestato il metodo adottato.
La proposta infatti non è stata preventivamente inviata alle parti per la sua valutazione, né sono stati forniti dati e prospetti di calcolo a chiarimento del metodo adottato per la ripartizione delle somme, né indicati tutti i destinatari delle risorse assegnate in proposta.
Riteniamo infatti che l’invio preventivo della bozza e dei conteggi di cui si va a discutere al tavolo di trattativa, sia un atto dovuto. Solo così chi è chiamato a discutere, in primo luogo l’Amministrazione che è il soggetto che promuove la proposta e parimenti le organizzazioni sindacali e la RSU chiamate ad esprimersi, possono rispettare quei principi di equità e trasparenza, di cui tutti i soggetti intervenuti dovrebbero farsi garanti nei confronti del personale.
Rispetto alle proposte avanzate dalla parte pubblica ci siamo in primo luogo assicurati che il metodo adottato non prevedesse una duplicazione delle indennità, che si traduce o nella corresponsione di risorse a figure apicali, posizioni organizzative ed incarichi di responsabilità o nella attivazione di quel meccanismo che equivale nel dare molto a pochi e poco a molti.
In merito alle somme disponibili nel residuo fondo di sede, ammontante a poco più di cinquemila euro, ci siamo dimostrati contrari alla proposta di pagare, con parte delle risorse, il progetto Fisco a scuola.
Non siamo d’accordo che con i soldi di tutte le lavoratrici e i lavoratori si vadano a remunerare progetti dell’amministrazione che invece dovrebbe finanziare tali attività con risorse proprie. Ci siamo dimostrati contrari anche alla proposta di attingere al residuo fondo di sede per aumentare l’indennità giornaliera al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), già prevista tra le indennità assegnate dall’accordo centrale.
Abbiamo inoltre espresso contrarietà, in linea di principio, ad assegnare somme a coloro che si sono prestati a sostituire una figura di coordinamento nella sede di Feltre.
Ciò in ragione del fatto che l’amministrazione deve remunerare con le proprie risorse le figure di comando di cui necessita per l’organizzazione del lavoro e non contare sulla disponibilità di alcuni dipendenti e sulle risorse destinate al personale, per gestire una sede delocalizzata. Sollevato il problema, cui auspichiamo venga data presto una soluzione, ci siamo resi disponibili a valutare tale proposta, considerato il favore dimostrato dalla RSU.
Abbiamo proposto invece che le risorse del residuo fondo di sede vengano impiegate per remunerare la professionalità disconosciuta sia giuridicamente che economicamente al personale che appartiene alla seconda area e che, nella corresponsione della produttività individuale, spesso viene mortificato con l’attribuzione di coefficienti più bassi.
Come USB abbiamo dunque apprezzato la proposta di parte pubblica di aumentare il coefficiente proposto dall’accordo nazionale, individuando coloro che non percepiscono alcuna altra indennità.
La discussione è stata rinviata ad un nuovo incontro, mercoledì prossimo, invitando la parte pubblica a fornire i dati richiesti, senza i quali, abbiamo sottolineato al tavolo, USB non è disponibile a sottoscrivere alcun accordo.
Vi terremo aggiornati, invitandovi a mettervi in contatto con noi per segnalarci eventuali vostre proposte.
USB PI – Agenzie fiscali Veneto