Veneto, Entrate - DP di Treviso – USB dice si al Fondo di sede come elemento perequativo e respinge le premialità individuali
Anche alla DP di Treviso è stata avviata la trattativa per la ripartizione del Fondo Risorse Decentrate 2019. All’apertura dell’incontro il dirigente ha illustrato la proposta di parte pubblica costituita dal testo riguardante la sola parte del Fondo di Sede.
Come spesso ci capita ultimamente nel corso delle contrattazioni della regione Veneto, anche in questa occasione, abbiamo chiesto che vengano forniti dati e prospetti di calcolo a chiarimento del metodo adottato per la ripartizione di tutte le somme da destinare al personale e non solamente quelle relative al Fondo di sede, comprensivi dei destinatari delle risorse assegnate in proposta. Come USB da subito abbiamo chiarito che l’affermazione di principi di equità e trasparenza costituiscono per noi la base per addivenire ad un accordo.
Abbiamo accolto favorevolmente il principio di non cumulabilità dei compensi contenuto nella proposta di parte pubblica, come pure l’esclusione dalla ripartizione del fondo di sede di posizioni organizzative ed incarichi di responsabilità, considerato che le risorse destinate al personale sono già decurtate a monte per la remunerazione di tali figure. In coerenza con il principio di non cumulabilità dei compensi, non siamo stati favorevoli, ad esempio, alla proposta avanzata dall’amministrazione di remunerare coloro che hanno fatto accessi informatici, perchè nel 2019 sono stati eseguiti dal medesimo personale che effettuava verifiche o accessi, controlli già valorizzati con il fondo di sede da parametri specifici.
Ci siamo dimostrati contrari anche alla proposta dell’amministrazione di andare a remunerare il progetto Fisco e scuola, così come l’attività di tutoraggio agli studenti. Da sempre, come USB, sosteniamo che debba essere l’Agenzia a finanziare progetti che ne promuovono l’immagine, e non utilizzare i soldi di tutte le lavoratrici e i lavoratori a tale scopo. Ci siamo dimostrati potenzialmente sfavorevoli anche alla proposta di remunerare il personale addetto alla movimentazione di atti e volumi, attività definita nel testo di bozza “defatigante” e “non certo professionalizzante”, alla quale il personale del UTP è costretto a dedicarsi in mancanza di personale di facchinaggio riservato a tali lavori. Pur riconoscendo lo sforzo dei colleghi e delle colleghe che per diversi giorni all’anno si sono dedicati a tale attività, per principio riteniamo che non sia accettabile indennizzare quel che rappresenta un rischio reale per la salute dei dipendenti. La movimentazione di atti e volumi potrebbe, a lungo andare, generare malattie professionali che non possono certamente essere “ristorate” dal riconoscimento di un indennizzo. Abbiamo auspicato dunque che si trovino presto soluzioni diverse a questo problema, rendendoci comunque disponibili a valutare tale proposta, considerato il favore dimostrato dalla RSU.
Abbiamo invece apprezzato e sostenuto la proposta unanime della RSU che si è dimostrata contraria alle premialità individuali proposte dall’amministrazione, indicando invece l’utilizzazione del residuo fondo di sede come elemento perequativo per remunerare coloro che non hanno goduto di alcuna altra indennità. Ciò è assolutamente in linea con la posizione che USB propone ai tavoli di contrattazione ormai da anni: da una parte evitare valutazioni soggettive e opinabili, spesso sostenute da motivazioni generiche non condivisibili, che non fanno altro che creare malumori e tensioni tra il personale, dall’altra privilegiare l’individuazione di criteri e progetti che includano una platea di lavoratori il più ampia possibile cui distribuire le risorse disponibili. A sostegno di tale principio abbiamo proposto di remunerare la professionalità disconosciuta sia giuridicamente che economicamente al personale che appartiene alla prima e alla seconda area che, nella corresponsione della produttività individuale, spesso viene mortificato con l’attribuzione di coefficienti più bassi seppure spesso si veda investito di responsabilità superiori a quelle che competerebbero. Abbiamo inoltre condiviso la proposta avanzata dall’amministrazione di remunerare l’attività dell’apertura delle cassette di sicurezza, come anche il gruppo di lavoro preposto allo scarto di atti di archivio.
Sulla base delle proposte avanzate al tavolo, la trattativa è stata aggiornata a mercoledì prossimo, invitando la parte pubblica a fornire i dati richiesti e un testo aggiornato appena possibile.
USB PI – Agenzie fiscali Veneto