Veneto – Entrate, DP di Verona: l’omologazione sul territorio non è un valore aggiunto! USB non firma l’accordo sulla flessibilità dell’orario di lavoro
Mercoledì 14 giugno si è concluso, dopo due giornate di trattativa, il confronto sulla flessibilità dell’orario di lavoro, con la redazione di un accordo “ponte” che durerà fino al 30 marzo 2024, data indicata per l’ultimazione dei lavori sulla viabilità attualmente in corso.
Le richieste iniziali della RSU, sostenute anche dall’USB, consistevano:
- Flessibilità in ingresso dalle 7.15 alle 9.30,
- Pausa pranzo 12.30 – 14.30
- Flessibilità in uscita di 90 minuti.
L’amministrazione, che non ha fornito preventivamente alle parti sindacali la bozza dell’accordo, in palese violazione del CCNL, si è attestata ancora una volta sulla linea adottata su tutto il territorio Veneto, che prevede la flessibilità in ingresso dalle 7.45 alle 9.00, massimo un’ora e mezza di pausa pranzo, e un’ora di flessibilità in uscita. Unica concessione per la DP di Verona l’anticipazione alle 7.30 della flessibilità in ingresso, ma solo fino al 30 marzo prossimo, data presunta della conclusione dei lavori sulla viabilità, termine entro il quale ci si dovrà rivedere per sottoscrivere un accordo definitivo. La parte pubblica, noncurante delle richieste avanzate al tavolo che prevedevano una flessibilità ben più ampia e in forma definitiva già da questo accordo, ha rassicurato le parti intervenute, facendo intendere che potrebbe essere mantenuta la flessibilità in ingresso concessa temporaneamente. Sappiamo benissimo che questo non avverrà e che una volta ultimati i lavori alla viabilità, anche la DP di Verona si allineerà all’orario imposto dalla regia regionale a tutti i dirigenti nelle diverse Direzioni Provinciali, che puntualmente, come anche a Verona, non hanno dato alcuna giustificazione del mancato accoglimento delle richieste avanzate al tavolo. Il direttore di Verona ha addirittura dichiarato che uniformare la flessibilità su tutto il territorio regionale è, per l’Amministrazione, un VALORE AGGIUNTO!
L’USB, al contrario, ha risposto che LA DIVERSITÀ E NON L’OMOLOGAZIONE costituisce un valore aggiunto: non solo l’ascolto delle esigenze del personale delle singole realtà territoriali ma anche la restituzione di una risposta adeguata che vada incontro alle esigenze e ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, unica modalità in grado di restituire quel benessere organizzativo, all’interno delle diverse sedi, che l’Amministrazione si fregia di promuovere solo a parole, ma che nei fatti non trova mai spazio. Abbiamo fatto notare che queste trattative, tutte uguali nelle diverse Direzioni Provinciali, non sono altro che una perdita di tempo per tutti perché le Amministrazioni accolgono poco o nulla delle richieste avanzate al tavolo di trattativa, non fanno altro che mortificare la contrattazione che, al contrario, dovrebbe portare ad una soluzione tra le parti, contemperante non solo le esigenze di servizio, per altro salvaguardate a prescindere in questo accordo, ma anche le richieste del personale.
Fin dal primo incontro l’USB ha evidenziato la necessità di ampliare le fasce di flessibilità in ingresso e in uscita per la complessa realtà logistica che il territorio veronese presenta, per incentivare un maggior utilizzo di mezzi pubblici per coprire il tragitto casa-lavoro, per meglio conciliare le esigenze personali e familiari di ciascun collega. USB ha dichiarato di non essere d’accordo con la redazione di un accordo “ponte” rivedibile a partire dal primo aprile che prevede la deroga all’ingresso a partire dalle ore 7.30, concessa solamente per le problematiche che i lavori infrastrutturali in corso provocano alla circolazione di mezzi e persone in città. Le esigenze per le quali va concessa una maggiore flessibilità sia in ingresso che in uscita, sono molteplici e riprendono quei valori di ecosostenibilità e di attenzione verso il personale, enunciati nella Carta dei Valori dell’Agenzia, che, visto i pessimi accordi sottoscritti ai tavoli del Veneto fino a questo momento, non certo da USB, trasformano quel documento programmatico in un vero e proprio “pezzo di carta”.
L’USB non ha sottoscritto questo accordo, come neppure gli accordi fotocopia già conclusi nelle altre Direzioni Provinciali del Veneto, perchè molto di più si poteva ottenere per andare incontro alle esigenze del personale, come è avvenuto in tantissime realtà sul territorio nazionale con caratteristiche simili a quelle del veronese.
La diversità è un valore, altro che omologazione!
USB PI Agenzie Fiscali Veneto