Veneto - Entrate, la colpa non è dei dipendenti
“In merito alla lettera pubblicata da L'Arena il 2 ottobre scorso, con la quale una contribuente ha denunciato il pesante disservizio che avrebbe subito al front-office dell'Ufficio Territoriale di Verona 2 dell'Agenzia delle Entrate, le scriventi organizzazioni sindacali rilevano come, al momento, l'unico dato certo e riscontrabile sull'episodio è che i tempi di attesa dell'utenza agli sportelli degli uffici finanziari della città si sono dilatati a dismisura.
Le scriventi hanno più volte fatto presente alla Direzione Provinciale dell'Agenzia che il notevole incremento di affluenza di pubblico da un anno a questa parte, il pensionamento di operatori non rimpiazzati, la scelta di delocalizzare all'estrema periferia della città l'Ufficio di Verona 1, senza un'adeguata organizzazione del lavoro, avrebbero creato disservizi come nel presente caso.
Con la recente riorganizzazione degli uffici in Direzioni Provinciali, poi, la Direzione Regionale del Veneto dell'Agenzia ha imposto agli Uffici Territoriali di Verona 1, Verona 2 e Soave la modifica del previgente e consolidato orario pomeridiano di apertura al pubblico articolato su quattro giorni (dalle 14.00 alle 15.00 dal lunedì al giovedì), sostituito con l'attuale orario di solo due pomeriggi settimanali dalle 14.30 alle 16.30 il martedì e il giovedì.
Se a tutto ciò si aggiunge il guasto telematico che, nel corso dell'episodio descritto dalla contribuente, ha rallentato le operazioni di trasmissione delle dichiarazioni dei redditi modello Unico, oltretutto nell'ultimo giorno utile per l'invio, si può immaginare in quale clima si trovassero (e si trovino) a convivere utenti e addetti allo sportello.
La necessità di intervenire sull'organizzazione dei servizi e sui carichi di lavoro è stata a più riprese segnalata dalle scriventi rappresentanze sindacali, anche nel corso dell'ultima riunione con il Direttore Provinciale dell'Agenzia il 10 settembre scorso, senza mai ottenere alcun impegno da parte dell'Amministrazione ad affrontare il problema convocando appositi incontri.
Tutto ciò premesso, è evidente che le scriventi non accetteranno eventuali soluzioni sbrigative e di comodo che volessero scaricare sul personale la responsabilità di quanto accaduto nell'episodio in questione, come spesso avviene in questi casi.”
dal quotidiano L’Arena di Verona
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