Veneto - Entrate, la pessima gestione degli archivi

Verona -

L’elemento che inevitabilmente balza all’occhio ad una lettura dell’atto dispositivo 30/2019 del 20 maggio scorso emesso dalla Dp di Verona, è innanzitutto l’”esercito” di personale mobilitato e organizzato in turni - per lo svolgimento del servizio di consultazione dei c.d. titoli del Servizio di Pubblicità Immobiliare - che non trova riscontri, crediamo, in nessuna delle sedi di Conservatoria del territorio nazionale che vede coinvolti tutti gli uomini e le donne inquadrati nella 2^ Area funzionale sia dell’Ufficio Provinciale del Territorio che di uno degli Uffici Territoriali del capoluogo.

Non è nostra intenzione colpevolizzare il direttore provinciale per questa forzata soluzione di ripiego, determinata dalle scelte irrazionali di chi anni fa, in Direzione Regionale o in qualche Direzione Centrale, ha voluto l’abbandono della originaria sede di Corso Milano della Conservatoria, animato dal furore dei risparmi di spesa, per concentrare volumi e i documenti presso l'inadeguato Ufficio Provinciale del Territorio.

Inadeguato al punto che, a seguito di segnalazione degli RR.LL.SS., buona parte di quei documenti sono stati fatti sgomberare dai Vigili del Fuoco per motivi di sicurezza legati al rischio incendi. Per questo, il materiale è stato poi trasferito presso l'archivio sotterraneo dell'U.T. di Verona 2 stipandolo, come oggi appare, in un locale che ancora non si sa se sia idoneo o meno alla permanenza del personale oltre l’occasionalità e distante un centinaio di metri dalla sala di consultazione dei citati tioli, anziché esserne in prossimità come ci si aspetta dovrebbe essere.

Considerato che ci sono diverse possibilità di trovare soluzioni più idonee alla sistemazione degli archivi dell’ex Conservatoria, non si comprende cosa sia aspettando la Direzione Regionale.

Il disaccordo, quello sì, di chi scrive riguarda invece il fatto che il servizio non sia stato approntato anche con altri criteri:

·        Individuando preliminarmente chi non può movimentare i carichi (volumi, registri, faldoni di archivi, ecc.) o ne ha difficoltà, chi ha problemi di schiena, chi è allergico alla polvere o chi, per problemi di vertigini o di salute, non può salire sulle scale portatili dell’archivio tenuto conto che parliamo di persone reclutate che hanno un’età media di sessant’anni e oltre;

·        Ricordando agli incaricati del servizio che possono eventualmente fruire di Dispositivi di Protezione Individuale quali guanti e mascherine;

·        Esigendo che il percorso nei sotterranei lungo il quale devono essere spinti, sempre dai citati sessantenni, i carrelli manuali carichi di volumi del peso di un paio di chili l’uno (i c.d. titoli) venga sanato delle sconnessioni che lo caratterizzano e, nell’attesa che ciò finalmente avvenga, dotando gli addetti al servizio di carrelli con ruote adatte, fornite di pneumatici al posto delle attuali in materiale rigido.

Come USB abbiamo evidenziato che siccome l’attività di movimentazione volumi non è specifica di nessuna delle aree funzionali tale lavorazione deve coinvolgere tutto il personale a cominciare dai Direttori che devono dare il buon esempio, poi dalle POER, Conservatori, Gerenti, Capi Reperto, Capi Area, Capi Team e a seguire tutti i lavoratori dalla 1^ alla 3^ Area funzionale. E senza per questo voler essere provocatori o irrispettosi.