Veneto - Entrate, orario di lavoro: cosa bolle in pentola?
Riteniamo utile rendere pubblica una nota della Direzione Regionale del Veneto del 30 settembre ai sette Direttori Provinciali del Veneto.
In questa nota si cita quella del 19 settembre dell’Ufficio Relazioni Sindacali di livello Centrale di cui viene evidenziato l’attribuzione di precise prerogative in materia di orario di servizio e di apertura al pubblico alle Direzioni Regionali.
La Direzione Regionale del Veneto ricorda che sull’argomento si è spesa da tempo per raggiungere una uniformità sul territorio regionale. Crediamo che questa frase si riferisca al famigerato Accordo Regionale quadro sull’orario del 3/11/2009, firmato da tutti tranne che dall’RdB, che poi ha promosso assemblee in tutta la regione, accordo che ha peggiorato sensibilmente le condizioni di lavoro all’interno degli Uffici condizionando pesantemente gli accordi provinciali sull’orario successivamente e faticosamente raggiunti.
In questa nota si dà per scontata un’estensione dell’orario di apertura al pubblico così come proposto dall’Ufficio Relazioni Sindacali di Livello Centrale e non si accenna minimamente alla precondizione che ci sia un accordo sindacale in ogni singola Direzione Provinciale!
Siamo arrivati al punto che in una riunione di un Ufficio Territoriale delle Entrate del Veneto si è chiesto ai dipendenti la loro disponibilità all’aumento di orario al pubblico pomeridiano senza che sia stata fissata una riunione tra la Direzione della DP , la RSU e le OO.SS.!
Abbiamo voluto rendere pubblici questi elementi perché ci sta a cuore la democrazia nei posti di lavoro e il ruolo della contrattazione e non vogliamo trovarci di fronte ad una situazione di fatto presentata come ineluttabile!
Lo abbiamo già scritto nei comunicati a livello nazionale e lo ribadiamo ora per il Veneto: l’estensione dell’orario di apertura al pubblico non è un obbligo, non è un atto dovuto, non è un adempimento burocratico ma è oggetto di una libera trattativa a livello di DP!
Si amplia l’orario di sportello per fronteggiare la maggiore affluenza di pubblico e ridurre i tempi di attesa dell’utenza, ma così si riduce anche il numero di ore per le attività di back office (molte delle quali legate al raggiungimento di obiettivi annui) che anche gli addetti allo sportello svolgono fuori dall’orario di apertura al pubblico. In sintesi: ulteriore aumento dei carichi di lavoro.
Come USB riteniamo che una migliore qualità del servizio non si possa ottenere spremendo ulteriormente i lavoratori. Se i front office sono al collasso, vuol dire che serve aumentare, forse raddoppiare il numero di sportelli e riflettere sull'impiego delle risorse accessorie.
Solo chi non lotta ha già perso: ci appelliamo alla mobilitazione dei colleghi così come già sta avvenendo in vari Uffici delle Entrate del Veneto.
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