Veneto - Entrate, RESOCONTO RIUNIONE DEL “TAVOLO PERMANENTE” REGIONALE IN TEMA DI COVID-19 del 28 maggio 2020
Si è tenuta ieri, in modalità di videoconferenza con la Direzione Regionale, la prima riunione del c.d. Tavolo Permanente - previsto dall’accordo nazionale del 30 aprile scorso allo scopo di monitorare l’efficacia delle misure di prevenzione in tema di emergenza sanitaria da “Covid-19” – con la presenza, oltre a quella del Direttore Regionale e del suo staff, di due componenti per ciascuna sigla sindacale.
Una riunione convocata in tutta fretta, spiegabile solo con l’imminenza della data del 31 maggio - fissata dal D.L. 17/03/2020, n. 18 Cura Italia quale limite della sospensione di tutti gli adempimenti tributari diversi dai versamenti oltreché dei termini relativi alle attività di liquidazione, controllo, accertamento, riscossione, interpello, ecc. - che vedrà fatalmente incrementarsi l’affluenza di pubblico ai nostri uffici oltre a quella che già si è registrata con l’avvio della c.d. Fase 2 causa delle lunghe code all’ingresso degli uffici che molti di noi hanno già potuto riscontrate.
Al fine di fronteggiare tale nuovo scenario, prima di tutto, l’Amministrazione ha manifestato l’orientamento (non ancora una decisione definitiva) di procedere ad una apertura settimanale degli uffici di ulteriori due giorni rispetto agli attuali, riservandoli però ai soli appuntamenti su prenotazione. Il conseguente incremento di personale necessario, verrà contenuto nel limite massimo di una presenza contemporanea di non più del 30% del personale di ciascun ufficio, praticando la sua rotazione in turni giornalieri e garantendo distanze adeguate tra gli operatori anche tenuto conto che il lavoro agile resta condizione privilegiata dell’attività lavorativa in ambito P.A. Già avviata, a tale proposito, la distribuzione di un altro centinaio di protezioni in plexiglass per le postazioni di F.O.
Secondariamente, il Direttore Regionale ha informato i presenti del cospicuo acquisto di SIM telefoniche e di telefoni cellulari allo scopo di potenziare l’attività di assistenza telefonica ad opera del personale degli uffici territoriali. Sul punto, come USB, abbiamo ovviamente ribadito quanto già rappresentato ai responsabili nazionali di settore dell’Agenzia circa la mancanza di un adeguato piano sulla prevenzione e sicurezza dedicato a chi svolge attività telefonica, la mancanza di procedure di "gestione della chiamata" con i contribuenti e a software idonei a tutelare i colleghi nella gestione dei dati sensibili, nonché di un’adeguata formazione visto che spesso tali incarichi sono affidati in via sbrigativa e superficiale tanto da raccogliere le lamentazioni degli operatori del SAM che si vedono spesso contattare da contribuenti indirizzati loro dai colleghi degli uffici territoriali o addirittura con questi ultimi che, sotto mentite spoglie, si sentono costretti a spacciarsi addirittura per contribuenti allo scopo di risolvere quesiti che si trovano a dover risolvere per un incarico di assistenza affidatogli inopinatamente.
Per quanto riguardo, poi, la gestione delle misure più strettamente legate alla necessità di scongiurare contaminazioni da Covid-19 negli uffici, abbiamo lamentato come la riunione sindacale regionale del 7 maggio scorso, deputata a discutere del citato accordo nazionale nonché dell’analogo Protocollo d’Intesa del 3 maggio siglato da USB con l’Amministrazione, non abbia fruttato alcun documento di indirizzo per le trattative locali sulla questione. Abbiamo perciò richiesto che, molto in concreto, venisse redatta una check list, un promemoria sulle cose essenziali da non dimenticare nelle citate trattative in ordine: alla percentuale massima di colleghi presenti giornalmente negli uffici, alla loro rotazione, al numero limite di lavoratori consentito per stanza o spazio, alla regolamentazione dell’accesso e della presenza di pubblico nei locali, alla pulizia da concentrarsi soprattutto negli spazi comuni, al controllo sulla sanificazione degli impianti, alla dotazione di gel e fazzoletti disinfettanti in particolare per gli addetti al F.O. (ai quali consentire, oltretutto, pause per potersi togliere la mascherina), all’informazione dovuta a RLS, RSU e OO.SS. circa le turnazioni e le rotazioni del personale periodicamente adottate, ecc.
Successivamente, passati a trattare dell’auspicio del Direttore Regionale affinché l’eccezionalità dell’attuale situazione lavorativa non sia motivo da parte del personale per cercare di portare all’anno prossimo gran parte dei giorni di ferie del corrente anno, siamo intervenuti valutando come inevitabile che questo possa accadere considerato, ad esempio, che la riapertura di alberghi e strutture turistiche in genere va a rilento e che le compagnie aeree ancora non hanno avviato la ripresa regolare dei voli. In altre parole, dopo giorni di ferie pregresse che ci hanno costretto a trascorrere in casa, tra divano e televisione, non è possibile che ci si debba ora accontentare delle sole “gite fuori porta”….
In chiusura di riunione ci è stato comunicato che gran parte delle trattative locali di recente avviate sulle misure in tema di Coronavirus, si sono arenate sulla richiesta di parte sindacale di personale esterno che gestisca termometri a distanza e termoscanner (sulla questione il Direttore Regionale ha preannunciato una nota nazionale dell’Agenzia sfavorevole, sembrerebbe, a tale ipotesi), mentre è emerso, come opinione comune dei presenti, che alla nota dell’Audit nazionale sull’autocertificazione delle proprie condizioni di salute, diffusa in alcune DP, debba attribuirsi scarso, se non addirittura nullo, rilievo concreto.
USB P.I. Agenzie Fiscali Veneto