Veneto - Fermi un altro giro
RdB non firma l'accordo sulla mobilità ragionale e vigilerà.
Come più volte avevamo sottolineato in passato le trattative svoltesi presso la Direzione Regionale del Veneto si sono spesso caratterizzate per la loro tendenza peggiorativa rispetto agli accordi nazionali. Non è andata diversamente con l'ultima del 10 luglio scorso, volta a definire l'accordo sulla mobilità negli Uffici della Regione. La parte pubblica ha subito affermato che, viste le svariate movimentazioni di personale realizzate dall'inizio dell'anno ritenute mobilità volontaria perché realizzate col consenso del personale interessato (trasferimenti di alcuni CFL, assegnazioni artt. 17 e 18), si potesse realizzare solo una mobilità “ristretta” dal punto di vista numerico, per non danneggiare l’efficienza degli Uffici già così messa a dura prova. Ha poi accettato la proposta di parte sindacale (trasferibilità di almeno due Lavoratori per ufficio), anche se con la suddivisione degli uffici regionali in tre fasce con tre distinte graduatorie.
La prima fascia comprendeva gli Uffici con forti carenze organiche (Schio, Valdagno, Chioggia, Badia Polesine, Caprino Veronese, Feltre, Arzignano e Pieve di Cadore) che la discussione circoscriveva rispetto alle iniziali valutazioni della parte pubblica. Seguiva una seconda fascia comprendente tutti gli Uffici con situazioni organiche regolari e una terza fascia comprendente tutti gli Uffici presenti nei capoluoghi di provincia. L'accordo cui si stava giungendo prevedeva appunto la possibilità di trasferire i due Lavoratori in posizione utile in graduatoria degli uffici della seconda e terza fascia il 31 dicembre, prevedendo invece per la prima fascia una graduazione delle uscite: una il 31 dicembre e l'altra il 30 aprile, dopo l'assegnazione cioè dei tirocinanti che si assumeranno. Nel corso della discussione il Direttore Regionale in una fugacissima apparizione al tavolo (circostanza questa che sempre più spesso si verifica), paventava la possibilità, in futuro, di lasciare in piedi la sola area servizi di alcuni Uffici (orientativamente Caprino Veronese, Soave, Pieve di Cadore, Valdagno e Schio) spostando l'attività di accertamento e gli accertatori verso Uffici viciniori (Arzignano, Thiene, Verona e Belluno) colmando così le carenze attuali attraverso quella che ha definito una maggior razionalizzazione del servizio. La discussione si arenava poi sulla pretesa dell'Agenzia di non realizzare alcuna mobilità per le cosiddette strutture atipiche, il Centro Operativo di Venezia, la Direzione Regionale ed il Centro di Assistenza Multicanale.
Abbiamo unanimemente rifiutato queste valutazioni, considerandole palesemente pretestuose. Non ci è sembrato giusto escludere alcuni Lavoratori dalla fruizione di un diritto. Più volte abbiamo fatto presente alla parte pubblica il momento difficile che il personale delle Agenzie Fiscali sta affrontando, tra gli attacchi alla loro professionalità, ai loro diritti e alle retribuzioni. Più volte abbiamo sottolineato il diverso comportamento tenuto dalle altre Direzioni Regionali nelle trattative sulla mobilità e nell'assunzione dei CFL, assegnati anche a CAM e Centri Operativi rendendo possibile trasferimenti di personale da questi uffici ovunque si trovino. Più volte si è sottolineata con forza la discriminazione subita, per ragioni risibili ed inaccettabili, dai Lavoratori esclusi dall'accordo.
Il mancato accordo sulla mobilità và a penalizzare i Lavoratori delle Entrate del Veneto che già si sono trovati a rimanere “fermi” per tutto il 2007, frutto del brutto accordo, non firmato da RdB del 2006. RdB denuncia il comportamento della DR del Veneto che ha impedito di sottoscrivere l’accordo sulla mobilità, e assume l’impegno di contrastare in maniera puntuale ogni provvedimento ad personam di “distacco” operato dalla DR, prassi ormai consueta nel Veneto e che legittima l'idea di cercare la soluzione individuale, in barba ai diritti collettivi.
Poiché si parla anche qui di diritti negati (ormai ne stiamo facendo una collezione), l'occasione è ghiotta per ricordare ai Lavoratori che domani, mercoledì 16 luglio, dalle ore 12 alle ore 14, la nostra organizzazione sindacale ha indetto lo sciopero nazionale di due ore contro il decreto fiscale 112/08 e contro la subdola ideologia anti-pubblici dipendenti che lo sottende. Buon sciopero a tutti!