Veneto - La Dp di padova partirà il 14 dicembre anche senza l'accordo con le OOSS?
Venerdì 9 ottobre a Palazzo Erizzo a Venezia, le RSU e tutte le OO.SS non hanno sottoscritto l’accordo sulla partenza della DP di PD prevista per lunedì 14 dicembre.
La DRE ha scelto di fare, con solo 1 giorno di preavviso, la riunione sulla partenza di PD ( nonostante non sia ancora stato nominato il Direttore Provinciale) spostando al 19 ottobre quella richiesta con urgenza da tutte le OO.SS. e relativa al taglio della flessibilità in entrata dei lavoratori della Provincia di Belluno avvenuta, senza confronto sindacale, contestualmente alla partenza della DP. Le rsu di PD1 e PD2 (quella di Cittadella è dimissionaria , mentre per la rsu di Este non ha partecipato nessuno) e tutte le OO.SS hanno ritenuto in via preliminare non sottoscrivibile un accordo sulla partenza della DP se, dopo quanto avvenuto con la partenza della DP di Belluno, non fosse stata contrattata anche la flessibilità.
La DRE ha precisato che non è sua intenzione far decadere le rsu una volta che partono le DP e che era disposta a sottoscrivere a livello regionale quanto “scelto” a Belluno, ossia il formare una rsu unica con i delegati delle precedenti rsu se ci fosse stato l’impegno di tutte le OO.SS a livello territoriale di non impugnare poi gli accordi sottoscritti da una rsu così costituita.
Come RdB abbiamo ribadito che la DRE non doveva entrare nel merito della costituzione di organismi sindacali e che anche con la partenza delle DP le preesistenti rsu continuano ad essere operanti fino a nuove elezioni.
La DRE ha comunicato che, come previsto dall’Accordo Nazionale (non sottoscritto da RdB), avendo espletato l’obbligo della convocazione della parte sindacale avrebbe proceduto alla rilevazione delle scelte tramite la consegna delle 2 schede ai 355 dipendenti delle Entrate di Pd e provincia e della 3^ scheda per i dipendenti delle altre province interessati, con l’avvertenza che non è vincolante per la DRE e ad esclusione, così come avvenuto per le DP di BL e RO, dei dipendenti della DRE, del Cam e del CO.
Per quanto riguarda gli aspetti logistici, su richiesta di RdB, la DRE ha affermato che è già stato sottoscritto un accordo per l’utilizzo dei locali presso l’Ufficio del Territorio alla Stanga che potranno essere utilizzati, appena saranno costruiti i muri divisori e attrezzate le stanze, da una sessantina di colleghi indicativamente dell’area di staff dell’Ufficio Provinciale mentre per il parcheggio i posti a disposizione per la Direzione Provinciale ( previsti circa 200 dipendenti) e l’Ufficio territoriale di PD1(previsti 60 dipendenti)sono quelli già esistenti per l’Ufficio di PD1 (145 dipendenti) e pertanto, sia le RSU che le OO.SS hanno rilevato che ci sarà un serio problema di logistica.
Per quanto riguarda i team dell’area controllo ne è previsto solo ed esclusivamente uno a Este , formato indicativamente da non più di 10 dipendenti, mentre i lavoratori dell’area controllo di Cittadella che vorranno continuare a svolgere il loro lavoro dovranno trasferirsi nella sede provinciale.
RdB ha espresso la propria contrarietà, facendo notare come sia illogica questa scelta attuata dalla DRE del Veneto visto che non è affatto previsto dall’accordo nazionale il dislocamento , presso l’Ufficio del capoluogo, delle attività dell’Ufficio Controlli non oggetto di compattazione obbligatoria ( ossia tutte le attività del controllo tranne quelle sulle imprese di medie dimensioni).
Peraltro i lavoratori dell’area controllo di Este che aspirano a rimanere presso il proprio Ufficio sono più di dieci e lo stabilire d’imperio, e perfino in assenza di criteri di selezione chiari chi può rimanere e chì lo potrà fare solo a scapito della propria professionalità (ossia sarà adibito a mansioni diverse dal controllo) creerà ulteriore malessere tra i dipendenti a scapito del buon funzionamento dell’Ufficio. Inoltre RdB ha rilevato come l’Accordo Nazionale consenta di lasciare presso gli Uffici Territoriali anche alcune unità addette al contenzioso che si potrebbero occupare di quella parte del contenzioso che scaturisce proprio dall’attività dell’Ufficio Territoriale mentre la DRE del Veneto ha espresso la volontà di non applicare nemmeno le veramente minime garanzie previste dall’Accordo Quadro Nazionale.
Questo è in sintesi quanto è emerso dall’affollata riunione (35 i partecipanti e assenti sia il Direttore Regionale che il Direttore di PD1 perché impegnati in altri compiti istituzionali).
CGIL CISL UIL si sono riservati di rivedere il loro giudizio sulla proposta di accordo per l’istituzione della DP di PD dopo che saranno convocati, in base alla richiesta di concertazione da loro avanzata in merito all’attivazione delle Direzioni Provinciali del Veneto.
Come RdB abbiamo ribadito come sia nostra convinzione che l’o.d.s. “taglia flessibilità” della DP di Belluno sia in realtà opera della pressione della DRE sulla DP e che pertanto l’unica maniera per affrontare questo vero e proprio taglio dei diritti dei dipendenti non sia quello di dichiarare esautorato il tavolo di Belluno per passare a quello superiore presso la DRE ma di mobilitarsi sia a Belluno che in tutto il Veneto! Solo la mobilitazione diretta dei lavoratori infatti ha impedito nel 2007 che la DRE del Veneto ottenesse un accordo regionale che spostava già allora la flessibilità dalle 7.30 alle 8.00!
Pur esprimendo moderata soddisfazione come RdB perché, a differenza di Belluno e Rovigo (dove CGIL CISL UIL da sole si sono prese la responsabilità di sottoscrivere quanto ha chiesto la DRE ) non è stato siglato un accordo al buio sulla DP di Padova, invitiamo a tenere alta l’attenzione perché il taglio dei diritti che non è entrato dalla porta non entri dalla finestra successivamente!
Riteniamo altresì fondamentale che la protesta dei dipendenti rispetto alla riorganizzazione delle Entrate, non certo pensata per colpire l’evasione fiscale, ma invece per indebolire la presenza della macchina fiscale nei territori, possa avere un momento importante nella giornata di mobilitazione indetta da RdB il 16 ottobre contro lo “scudo fiscale” e nel partecipare allo sciopero generale di tutto il sindacalismo di base contro la “Riforma Brunetta” nel pubblico impiego del 23 ottobre!