Veneto - La Repubblica marinara di Venezia e la questione dei "controllori".
Qualche giorno fa la Direzione Regionale del Veneto ha nominato alcuni colleghi addetti all’attività di sorveglianza. Sorveglianza sul rispetto delle norme in materia di corretto adempimento nelle attestazioni di presenza in ufficio. Ci sembra alquanto singolare che una attività di questo tipo, che attiene specificatamente al potere direttivo del datore di lavoro, sia “appaltata” ai lavoratori. Rinveniamo in questo non solo l’ennesimo scarico di responsabilità ( ma i nostri Dirigenti non sono profumatamente pagati?) ma anche il tentativo volto a dividere i lavoratori, addirittura attraverso l’affidamento di compiti e funzioni che naturalmente dovrebbero competere ai dirigenti. Oltre tutto crediamo che questa funzione di “controllore” per non chiamarla in altro modo, non sia ricompresa in nessuna nota esplicativa funzionale all’interno del nostro mansionario. E poi come verrà esplicata: una seggiolina davanti ai tornelli per controllare e una macchinetta fotografica pronta all’uso o nascosti dietro a un muretto?
La seconda questione riguarda invece le relazioni sindacali. La nostra O.S. ha chiesto alla Direzione Regionale del Veneto di mettere a disposizione una sala per poter fare un Coordinamento Regionale degli iscritti Agenzie Fiscali del Veneto. Ci siamo sentiti rispondere che non era possibile. Che loro erano tenuti a mettere a disposizione una sala soltanto per una assemblea che riguardasse i dipendenti della cittadella di Venezia: e cioè DR UP di Venezia CAM e COP. Che la Direzione Regionale dal 2009 ha un regolamento interno e a quello tutti si devono attenere. Concordato con le Organizzazioni Sindacali? Neanche per sogno. Però volendo potevamo affittare, sì avete capito bene, affittare una sala a prezzi scontati. Perché in base a questo regolamento interno l’uso delle sale anche per le organizzazioni sindacali è a pagamento.
La prima cosa che ci è passata per la mente è che i colleghi delle altre città del Veneto non fossero del Veneto ma di un'altra Regione, oppure che Venezia sia rimasta al tempo delle Repubbliche marinare e facesse città/stato a parte. La seconda è che non si è mai visto che una organizzazione sindacale è costretta a pagare alla propria Amministrazione di appartenenza una qualsiasi cifra per poter effettuare una riunione con i propri iscritti non di altre Amministrazioni, non di altre Regioni ma dello stesso settore della stessa Regione.
Per cui avendo urgenza di fare la riunione abbiamo pagato la cifra che ci è stata richiesta ma ripromettendoci di portare la questione a conoscenza della Direzione Centrale del Personale.
Ora oltre a chiedere di sapere quali e quante sono state le somme entrate dal 2009 ad oggi degli affitti delle varie sale chiediamo anche di sapere in quale capitolo di bilancio sono andate a finire. Così tanto per averne contezza e chiarezza. E poi chiederemo anche il rimborso della cifra pagata, che anche se esigua ci sembra proprio una cosa fuori dal mondo. In nessun altra Regione e né tanto meno in nessun altra Amministrazione abbiamo dovuto pagare una somma per poter svolgere una assemblea con i lavoratori non solo del proprio settore ma neppure di Pubblico Impiego. Tant’è che il giorno dopo abbiamo fatto una assemblea di tutti i nostri iscritti del Pubblico Impiego di Venezia nella Direzione regionale dell’Inps e non abbiamo avuto nessun problema.
Forse qualcuno non si è accorto che la Repubblica di Venezia non esiste più da qualche secolo.
Venezia, 11 aprile 2016