Venezia. DRE. Resoconto di parte incontro 17 maggio
La riunione è iniziata con l’illustrazione da parte della D.R. degli Uffici locali per i quali è già previsto il trasferimento di sede, ovvero:
Verona 1 – trasferimento previsto entro il mese di settembre del corrente anno, nella zona Sud della città (via Fermi - Z.A.I.);
Soave – trasferimento previsto alla fine del corrente anno, a 2 km. dall’attuale sede sulla strada statale Verona/Vicenza
Pieve di Cadore – trasferimento previsto alla fine del corrente anno, in un edificio situato di fronte a quello attuale.
Verona 2 – trasferimento previsto per la fine del prossimo anno, nella zona Est della città (Corso Venezia - quasi sicuramente edificio ex Vini Pasqua).
Dopo ampie rassicurazioni da parte del dirigente dell’Ufficio Risorse Materiali della D.R., che la scelta degli immobili è avvenuta con la rigorosa verifica da parte dell’Agenzia di tutta la normativa vigente in materia di salute e sicurezza del personale e dell’utenza, le OO.SS. presenti si sono sincerate che il numero di impiegati previsto per ogni stanza fosse compatibile con una dimensione degli spazi non sacrificata, che vi fosse la disponibilità di un numero adeguato di parcheggi anche per i dipendenti, che fosse garantito un idoneo locale per assemblee e che fossero approntati servizi mensa interni, ove fattibili, in carenza di ristorazione circostante.
RdB ha insistito sulla necessità di consentire lo scambio tra dipendenti degli uffici di Verona 1 e Verona 2 – già quantificabili rispettivamente in una quindicina e in una ventina - quanto meno tenuto conto della loro residenza e di adottare idonee contromisure al più che probabile “surplus” di afflusso di utenza che l’Ufficio di VR2, almeno inizialmente, si troverà a dover fronteggiare.
La D.R., infine, ha preannunciato l’intenzione di reperire nuove sedi per l’Ufficio di Venezia 1 e per le attuali sedi della D.R. di Palazzo Mandelli e Palazzo Michiel delle Colonne. Nulla in tal senso è contemplato, invece, per l’Ufficio di Caprino Veronese per il quale, è stato assicurato, non sussistono problemi di statica dell’edificio.
Passando, poi, alla ripartizione tra gli Uffici delle somme destinate al FPS (ex FUA) 2005, la discussione ha riguardato una serie di ipotesi e di ulteriori verifiche dei dati forniti dagli uffici in merito sia ai criteri di assegnazione agli Uffici dei fondi destinati alla maggiorazione front office e al fondo di sede sia a coerenti e condivise interpretazioni da suggerire (senza assolutamente imporre) agli Uffici stessi in ordine all’applicazione di alcuni istituti oggetto di contrattazione locale (indennità gestori di rete, indennità responsabile sicurezza, calcolo del compenso di produttività in caso di assenze per motivi sindacali, riconoscimento di compensi anche in caso di assenza obbligatoria per maternità, ecc.).
In tal senso, di particolare interesse le proposte di CGIL, RdB e FLP di non considerare rigide le percentuali del 62% e del 38% - destinate rispettivamente all’Area Controllo e all’Area Servizi – da applicare nella ripartizione dei fondi assegnati a ciascun Ufficio come Premio di Produttività e di consentire (sempre con riguardo alla ripartizione del compenso di produttività) l’applicazione di parametri superiori a quelli corrispondenti all’area funzionale di appartenenza del dipendente nel caso di impiegati che svolgano la stessa, identica attività.
Tra gli argomenti “scottanti”, non meglio definito in questa riunione il risalto che si vorrà dare al premio per la qualità della prestazione individuale.
La discussione sul FPS 2005 è stata quindi aggiornata a breve, in attesa che la D.R. formuli una ipotesi di accordo che sintetizzi tutti gli spunti emersi dall’ampio dibattito e sulla quale riprendere il confronto.
Infine (tra le varie ed eventuali), per quanto attiene al caso del distacco di tre lavoratrici dalla Segreteria del Centro Operativo al CAM, come RdB abbiamo fatto presente che l’agitazione in corso era stata sospesa dopo che la D.R. aveva deciso che il provvedimento interessasse, in alternanza, anche i restanti lavoratori della segreteria del C.O., inizialmente non coinvolti. E’ stato anche richiesto di effettuare ulteriori procedure d’interpello, per verificare altre disponibilità volontarie alla copertura della carenze organiche di personale amministrativo del CAM. La D.R. non ha dato garanzie specifiche sui tempi di svolgimento delle procedure richieste.
Abbiamo poi chiesto ragione della mancata acquisizione della disponibilità di un lavoratore di Padova che aveva partecipato alla procedura d’interpello fatta a suo tempo, appunto, per la Segreteria del CAM. La dott.ssa Bellanca, a nome della D.R., non ha fornito ragioni comprensibili o soddisfacenti, affermando che essendosi acquisita un’unica disponibilità (a fronte delle tre richieste), la procedura stessa è stata ritenuta senza esito.
Le è stata obiettata la circostanza che l’iter di analogo interpello, indetto per acquisire disponibilità di impiegati da adibire ad attività di risposta telefonica al CAM, per quanto egualmente eluso (tre disponibilità acquisite a fronte delle otto richieste), è stato invece portato a conclusione.
RdB si è riservata di ritornare sull’argomento.