Voluntary disclosure: AFFARE per gli evasori, FURTO per lavoratori e cittadini!

Roma -

Lo scandalo Panama Papers ha ulteriormente chiarito il ruolo centrale dell'evasione fiscale nell'organizzazione dell'economia globale: i super ricchi che evadono le tasse non sono poche mele marce, ma fanno parte a pieno titolo di un sistema che avvalendosi di complicità e relazioni con i paesi di appartenenza, consente loro di  nascondere patrimoni ed entrate molto consistenti per dirottarle in luoghi protetti.

Le dichiarazioni rilasciate recentemente dal Ministro Padoan circa la  possibilità di avviare una nuova voluntary, per dare l'ennesima chance agli evasori, è un fatto gravissimo.

Sin dall’inizio l’USB definì la Voluntary Disclosure (Collaborazione Volontaria) avviata dal governo Letta e varata definitivamente dal governo Renzi un vero e proprio condono mascherato (l’inglesismo in voga è già un preoccupante indizio) a tutto vantaggio di chi ha spostato o ha costituito illecitamente capitali e patrimoni all’estero.

Questa misura si è collocata nel solco di tutti quei provvedimenti contenuti nel Cambiaverso e nella delega fiscale (accolti con entusiasmo anche dai vertici della nostra Amministrazione) che hanno pian piano sancito la trasformazione dell’Agenzia delle Entrate da ente preposto al controllo ad ente di consulenza, per usare una espressione utilizzate dallo stesso Ministro Padoan.

Tax compliance è diventato, quindi, il mantra ripetuto ossessivamente per costruire un fisco tagliato a misura per le grandi imprese, per le banche e per le lobby economiche che dettano la politica fiscale al governo, scaricando tutto il carico su lavoratori e pensionati già colpiti dalla riduzioni di diritti e servizi pubblici.

La VD oltre a depenalizzare reati gravissimi e a ridurre sensibilmente le sanzioni distrae l’Ente dall’attività di contrasto all’evasione costringendo il personale alle lavorazioni delle pratiche della VD.

Tutto ciò mette a rischio il raggiungimento degli obbiettivi monetari peraltro ancora sconosciuti, mancando ufficialmente i piani aziendali 2016. Chi ci guadagna? Evasori fiscali e professionisti, con parcelle da migliaia di euro! Ma al peggio non c’è mai fine perché ad una misura di per sé profondamente iniqua, si aggiunge, immancabile ciliegina sulla torta, il caos organizzativo che sta determinando negli uffici.

Sebbene da inizio 2015 si sapesse della VD, i vertici dell'Agenzia Entrate non hanno provveduto ad un serio piano organizzativo e formativo  riguardante la lavorazione, forse troppo impegnati a patrocinare la vicenda degli incaricati decaduti a seguito di una sentenza della Corte costituzionale.

Il carico di lavoro (tra lavorazioni connesse alla voluntary ed altre pratiche d'accertamento) é diventato insostenibile (particolarmente in Lombardia e Piemonte) e la scadenza del 30 settembre prevista per ultimare la lavorazione VD risulta sicuramente impossibile da rispettare.

Inoltre si lavora per tutto il 2016 solo su pratiche in scadenza, concentrando parte del lavoro sul finire dell’anno col rischio che le pratiche d'accertamento ordinario complesse possano non essere istruite adeguatamente, con conseguenti rischi professionali per i lavoratori.

Si aggiunga, poi, che le ricadute sui carichi di lavoro impattano anche sugli Uffici Territoriali per esempio attraverso il passaggio di parte degli accertamenti ai sensi del 41 bis del dpr 600/1973 dal Centro Operativo di Pescara alle Direzioni Provinciali.  (comunicazione del 22/3/16 intranet accertamento).

Questi problemi sono ben noti all’Agenzia e certamente non possono essere risolti minacciando di non autorizzare le ferie estive per garantire il rispetto della scadenza del 30 settembre, oppure, come pure si sussurra a mezza bocca, invitando ad accelerare le lavorazioni a scapito della qualità del lavoro perché si tratta di lavorazioni molto complesse dietro le quali possono nascondersi comportamenti evasivi.

Conclusione: un caos organizzativo nel quale aumentano esponenzialmente i carichi di lavoro e di conseguenza i rischi professionali per i lavoratori.

L’Amministrazione non può far finta di nulla delegando tutto alla consueta buona volontà e disponibilità del personale perché scelte politiche disastrose e cattiva organizzazione del lavoro non possono ricadere sui lavoratori. Come O.S. vogliamo che sia prioritariamente garantita la continuità dell'attività di contrasto all'evasione ed al contempo che:

- l'Amministrazione chieda al Governo il rinvio delle scadenze delle lavorazioni relative alle dichiarazioni voluntary presentate;
- l'Amministrazione, attraverso tutte le sue articolazioni periferiche, predisponga un piano di adeguata formazione x tutti i lavoratori interessati, introducendo anche modalità di lavorazione collegiali;
- l'Amministrazione puntualizzi, i livelli di responsabilità nella gestione delle pratiche, fermo restando che tutti rischi professionali non possono ricadere come al solito sui lavoratori;
- l'Amministrazione stanzi risorse aggiuntive in relazione all’aumento dei carichi di lavoro e degli sforzi collettivi di TUTTI i lavoratori dell’Agenzia.