ADM: chiacchiere e distintivi

Roma -

Si è tenuta ieri una nuova riunione sul CCNI. Una discussione che in mancanza di risorse, di volontà di innovare alcuni istituti e di risolvere alcuni dei problemi da anni irrisolti, rischia di rimanere del tutto formale. È per noi evidente che non ci si può presentare con un nuovo contratto che è sostanzialmente la fotocopia di quello sottoscritto 12 anni fa, non saranno i dettagli e qualche articolo riformulato linguisticamente a renderlo “nuovo”. Occorre cambiare profondamente, ad esempio, il metodo di pagamento del salario accessorio, dando quanta più certezza e stabilità possibile al salario definito “accessorio” e istituendo una 14^ mensilità.

Occorre garantire anche forme di mobilità ordinaria ricorrenti, che vadano incontro alle esigenze del personale e che non siano estemporanee o esclusivamente legate alle esigenze dell’Agenzia. Risolvere la questione dei turni festivi infrasettimanali, del part-time e dello straordinario/banca ore, del pagamento dell’iscrizione all’albo per le professionalità che lo richiedono, definire gli istituti di lavoro agile superando la fase di emergenza sanitaria, i profili professionali, razionalizzare il sistema indennitario, superare le contraddizioni legate al tempo di viaggio/attività lavorativa .….e altro ancora.

Nonostante gli innumerevoli incontri sul CCNI di tutte queste questioni non se n’è risolta una. Nel frattempo si sta chiudendo il 2020 senza nuove progressioni economiche, ed è la prima volta dal 2005 che nell’Agenzia delle dogane e dei monopoli non si destinano risorse a queste istituto (tranne negli anni in cui il blocco è stato imposto per legge).

Mentre, finora, con le OO.SS. si chiacchiera del contratto integrativo, senza alcun confronto sindacale si pensa ai distintivi e si stanno cambiando i connotati all’Agenzia con diposizioni Direttoriali che invadono il campo proprio del CCNI di cui si sta discutendo.

Che le mostrine sulle divise non erano un pesce di aprile (clicca) l’avevamo già appurato, ora che si vogliono usare, differenziate per posizione economica … come segni distintivi della “posizione gerarchica ed il livello di responsabilità” ce lo conferma la direttoriale del 25 settembre.

Che la Direttoriale nelle premesse citi, “con particolare riferimento all’inquadramento e all’articolazione del personale”, proprio quel CCNL Funzioni Centrali privo dell’ordinamento professionale sa di presa in giro.  

Altrettanto non aver sentito una parola al riguardo da parte del Direttore del Personale, su una materia peraltro di sua competenza. In mancanza di un confronto, non sappiamo se l’Agenzia ha una idea di ordinamento professionale che prevede un ritorno all’identificazione fra posizione economica e giuridica e se dobbiamo considerare questa operazione come una fuga in avanti, o se dobbiamo considerarla come un altro copione da eseguire suggerito da una sceneggiatura che ci vorrebbe ad immagine e somiglianza di un’organizzazione militare.

Quello che sappiamo di certo è che non siamo attori e non siamo militari.

Per questo diffideremo l’Agenzia dal dare applicazione alla Direttoriale del 25 settembre. Tutto questo ha un costo e mentre non ci sono risorse per il contratto integrativo l’Agenzia sta per buttare soldi pubblici in qualcosa che è in contrasto con il nostro ordinamento professionale e che non dovrà né potrà essere usato come segno distintivo della posizione gerarchica e del livello di responsabilità.