ADM, NO AL SISTEMA DI VALUTAZIONE TRANSITORIO

PIUTTOSTO CHE CESTINARE UN SISTEMA DI VALUTAZIONE FALLIMENTARE, AGENZIA E SINDACATI SI INVENTANO UN “MODELLO TRANSITORIO” PUR DI NON RINUNCIARE ALLE PAGELLINE NEL 2019-2020.

Roma -

Eravamo stati facili profeti quando nel 2018 avevamo denunciato che l’accordo che introduceva la valutazione per le progressioni economiche relative all'anno 2019 avrebbe prodotto effetti devastanti in quanto rappresentava un’arma lasciata al mero arbitrio dei dirigenti da cui non ci saremmo più liberati.

Lungi dal rappresentare un “escamotage” necessario per far passare l’ultima tranche di progressioni economiche, come ce lo avevano descritto, è diventato ora uno strumento irrinunciabile, persino nell’anno del Covid.

E così è stato sottoscritto da Cgil, CISL, UIL e Confsal, nelle more che entri in vigore il nuovo sistema dal 2021, l'accordo sul sistema transitorio di valutazione anche per gli anni 2019 e 2020.

A questo punto è chiaro che averlo inserito in occasione dell’ultima tranche di progressioni economiche è stata una mossa dell’Agenzia e dei sindacati firmatari per farlo digerire ai Lavoratori con la scusa del “tanto passano tutti” ma che il vero obiettivo era avere un’arma in più da dare in mano ai dirigenti per regolare i propri conti e lasciare i Lavoratori esposti a piccoli e grandi ricatti, che incideranno sul nostro salario accessorio e sulla nostra carriera.
Vedremo ora quale nuova scusa si inventeranno i sindacati per giustificare la scelta di continuare a condividerla.

Ma l’esperienza del sistema di valutazione usato per il 2017-2018 è stata talmente fallimentare, la pioggia di ricorsi lo testimonia, che l’Agenzia ha ritenuto di dover fare delle modifiche, creando una sorta di sistema misto fra il vecchio sistema e quello che entrerà in vigore dal 2021.

Quindi da una parte ci dice che non è possibile modificare il sistema in mancanza del comitato di gestione per cui si prevede di applicare il nuovo sistema dal 2021, dall’altra parte contraddice se stessa e modifica il vecchio sistema facendo un mix dei due. Non che dal nostro punto di vista cambi qualcosa, il problema sono le pagelline in sé e l’arbitrio che comportano e non i finti criteri usati per darsi un tono di serietà, ma la contraddizione rende evidente il pasticcio creato piuttosto di non cestinare un sistema di valutazione che si è dimostrato fallimentare.

Del resto l’Agenzia ci teneva talmente tanto da essere uno degli argomenti più trattati nelle riunioni sindacali anche in piena emergenza Covid (clikka qui), evidentemente si sono talmente divertiti a dare le pagelline la volta scorsa ora per loro è diventata un’attività davvero indifferibile….