ADM, Non facciamo apparire le cose per quelle che sono.
Continua il gioco delle tre carte al tavolo per la ripartizione del Fondo 2018
Non facciamo apparire le cose per quelle che sono.
È questo il principio che ha ispirato la riunione sindacale che si è tenuta ieri all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Partiamo dalla ripartizione delle quote di produttività fra dirigenti e livellati: si è alzata la percentuale destinata ai dirigenti. Questo potrebbe apparite un passaggio irrilevante, visto che entrambi i Fondi, sia quello dei dirigenti che quello del personale, hanno raggiunto la capienza massima e la maggior parte delle cifre sforeranno i tetti e non potranno, quindi, essere distribuite.
Ma quello che non appare è che ci si prepara ad un aumento della pianta organica dirigenziale, finanziata con una diminuzione di quella del personale!!!!
Più volte in questi anni, nel rispetto del limite di spesa complessiva, si è provveduto ad “apicalizzazioni” della dotazione organica teorica per fare spazio a processi di riqualificazione del personale, ma mai era successo che l’Agenzia prevedesse lo stesso meccanismo spostando le risorse dalla dotazione dei livellati a quella dei dirigenti!!!!
Nel silenzio di tutte le sigle presenti al tavolo, ad eccezione della sola USB, il Direttore del Personale ha infatti confermato che il Piano Triennale che è stato mandato alle OO.SS. il 20 luglio scorso non è stato modificato, come USB aveva chiesto lo scorso 27 luglio. In tal modo si aggira di fatto la norma che prevedeva che, se fossero state create le Poer, la spesa avrebbe dovuto comportare un taglio di posizioni dirigenziali, mentre ora tale spesa si pone di fatto a carico delle dotazioni del personale.
Ma quando fai il gioco delle tre carte e vedi che ti funziona, ci prendi gusto: altre questioni spinose, riguardanti il Fondo 2018, sono state affrontate ieri cercando di mischiare le carte.
Ricorderete i roboanti comunicati sindacali di protesta sul taglio di 16 milioni di euro che ha colpito il nostro Fondo a partire proprio dal 2018. Era stato inizialmente firmato un accordo che li comprendeva, ma ieri, a seguito di un rilievo della Ragioneria, sono stati definitivamente tolti dal Fondo.
La preoccupazione principale del tavolo sindacale è stata però unicamente che questo taglio non comparisse in maniera esplicita nell’accordo firmato e quale formula vaga bisognasse utilizzare per nasconderlo. Eppure basta fare le somme di quanto distribuito per dedurre che la consistenza del Fondo è ora di 96 milioni invece dei 112 inizialmente previsti.
Probabilmente chi ha firmato quell’accordo certificando il nuovo taglio vi racconterà che il Fondo non è stato ancora chiuso, che la partita è ancora aperta e che c’è in ballo un parere dell’Avvocatura, ma altrettanto probabilmente non vi dirà che in realtà quel parere riguarda un’altra questione, che è indipendente dai 16 milioni di euro.
Ricorderete poi altrettanto roboanti comunicati che unitariamente negavano che il sistema di valutazione 2018 avrebbe avuto il benché minimo effetto economico sul pagamento della produttività. I nodi prima o poi vengono al pettine, ma meglio poi che prima e quindi hanno scelto di lasciare in sospeso la questione della produttività individuale legata alle pagelline… chissà che magari non si riesca a mascherare la verità fino alle prossime elezioni RSU, dopo le quali si scopriranno le carte e verrà fuori il bluff contando sul fatto che la memoria, si sa, è corta.
Nel frattempo continueremo ad assistere a pubblici elogi del nostro lavoro da parte del Ministro, mentre un dipartimento dello stesso Ministero continuerà a tagliarci il nostro salario, così il Direttore continuerà a consegnarci altre medaglie a San Matteo e ad annunciare concorsi, mentre si appresta a tagliare le nostre dotazioni organiche.
Per qualcuno però l’’importante è che le cose non appaiono per quelle che sono.