Agenzia Dogane - Sulla costituzione del Fondo 2008 evitiamo la corsa alle scialuppe di salvataggio!

L'amministrazione tira fuori i risparmi che limitano i danni. Ma fino a quando durerà?

Roma -

Il 30 settembre scorso anche all’Agenzia delle Dogane si è finalmente provveduto ad effettuare una ricognizione sulle risorse disponibili per il Fondo 2008. Solo una ricognizione, poiché rimaniamo ancora in attesa della certificazione della corte dei Conti dell’ormai famoso DM del 3 settembre 2009. Anche qui, come all’Entrate, riconosciamo all’Agenzia di aver fatto il possibile per recuperare parte del maltolto con il decreto 112. Così il taglio sarà “solo” di 3 milioni di euro per il 2008. Ma ciò non ci  farà dimenticare che per ottenere un simile risultato si è raschiato  il fondo del barile dei risparmi,  che questi soldi dovevano servire a tamponare l’anno di disapplicazione del c. 165, ovvero il 2009, e sono stati utilizzati nel 2008, anno in cui lo stanziamento sarebbe dovuto arrivare per intero, ma intero è arrivato solo il taglio.  Non dimentichiamo che mancano all’appello 400 milioni di euro, che il sistema attuale non ha tenuta strutturale e manca di prospettive. Per questo continueremo a lottare per garantire stabilità e certezza al nostro salario.

 

Ora che si ha contezza delle risorse disponibili, bisognerà fare delle scelte. A chi far pesare il taglio? Distribuirlo equamente, favorire i redditi più bassi o le professionalità più alte? Dalla riunione di ieri è stato chiaro che l’Agenzia avesse come priorità la definizione di posizioni organizzative e incarichi di responsabilità. Quello che ci ha sorpreso è che alcune sigle sindacali, che pochi giorni fa alle Entrate si erano opposte a qualsiasi accordo su questi istituti se non vi erano garanzie che la quota di produttività collettiva fosse confermata ai livelli degli anni precedenti, si sono dichiarate disponibili a concertare questi istituti prima degli altri.

 

Così rischiamo una politica del “si salvi chi può”. Come abbiamo già avuto modo di  dire in precedenti comunicati, affrontare il problema dei tagli per categorie di lavoratori è come la corsa alle scialuppe di salvataggio mentre la nave affonda. I dirigenti, che hanno la quota variabile di salario fissata a priori e garantita dall'indennità di posizione si sono messi già in salvo, poi si passerà a salvare dai tagli capi area, capi Sot e Solc, poi le risorse finiranno e il problema rimarrà per la stragrande maggioranza dei lavoratori. Lungi da noi non riconoscere la particolare responsabilità di queste posizioni, ma sarà per noi indispensabile che l'Agenzia faccia altrettanto nei confronti di tutti i suoi dipendenti.

 

La nostra priorità, quindi, è consolidare la corresponsione della quota di produttività legata ai risultati collettivi (indennità di professionalità) sia nella consistenza sia nella tempistica di erogazione e affermare il principio in base al quale venga corrisposta con un parametro professionale unico, o comunque slegata dalla fascia di appartenenza.

 

Ci sono problemi di finanziamento? Allora vuol dire che non ci possiamo permettere quella che noi abbiamo definito una colletta dei lavoratori per tenere aperte le Dogane. Attualmente per la RSP, si aggiunge all’aliquota del lavoro straordinario una quota prelevata dal Fondo del personale. Invertiamo la rotta! Se finora è stato possibile che soldi del Fondo incrementassero la retribuzione oraria dello straordinario sarà pure possibile il contrario, ovvero che soldi dello straordinario confluiscano nel fondo per retribuire meglio il nostro lavoro, al di là delle ore supplementari.

 

Anche per difendere un salario accessorio sempre più povero, RdB ha indetto lo sciopero generale il prossimo 23 ottobre. Perché RdB sta dalla tua parte.