Agenzia Territorio - Decentramento Catasto: il dovere di riflettere

Roma -

A pochi giorni dalla fatidica data del 3 ottobre, ultimo giorno utile per inviare all’Agenzia del Territorio le delibere da parte dei Comuni sulla scelta o meno di assumere le funzioni catastali, corre l’obbligo di fare alcune considerazioni nonché riflessioni sull’argomento.

Ci piace ricordare che le possibilità che il DPCM dà ai Comuni sono molteplici e permettono anche passaggi intermedi, che sono tutt’altro che da sottovalutare, visto che il legislatore stesso ha creduto nell’opportunità di fornire ai Comuni tutti, più strumenti di lavoro possibili al fine di offrire al cittadino il servizio che merita. La storia, peraltro, ci insegna che la riuscita e la giustezza nonché la funzionalità di qualsiasi legge operativa è verificabile soltanto dall’applicazione della stessa e quindi, un processo come quello del decentramento, che comunque è epocale, non solo per i suoi contenuti “politici” ma soprattutto per quelli che saranno gli effetti di applicazione pratica, non dovrebbe essere bruciato da una corsa ingiustificata e soprattutto inutile.

E’ inutile infatti accaparrarsi il 3 ottobre, in tutta fretta il catasto in toto (scelta peraltro irreversibile), quando si ha l’opportunità di fare passaggi intermedi atti a verificare la capacità dei Comuni stessi di gestire nella corretta maniera una macchina così complessa.

La prima e la seconda opzione, infatti, offrono l’opportunità di assumere le funzioni gradualmente e, soprattutto, danno la possibilità di cambiare opzione nel corso dei prossimi due anni: un Comune, dunque, che in corso d’opera verificherà che è in grado di provvedere alle funzioni catastali nella loro interezza potrà durante questo percorso giungere comunque alla scelta definitiva del terzo modulo.

Una scelta graduale, inoltre, metterebbe il cittadino stesso nella condizione di ambientarsi mentalmente ad usufruire di un servizio che sta cambiando, proteggendolo da eventuali e possibili disservizi che in un qualsiasi passaggio di funzioni è doveroso mettere in conto.

Infine, in questa nostra riflessione ad alta voce, non possiamo non ricordare che c’è un’altra possibilità da non sottovalutare e da considerare in tutti i suoi aspetti: quella di convenzionarsi per dieci anni a costo zero con l’Agenzia del Territorio. Il nostro Stato ha investito negli ultimi sette anni grandi energie non solo in termini di risorse umane ma anche finanziarie per abbattere quel vecchio pachiderma che era il catasto costruendo  una macchina dinamica, perfettamente in grado di dare vita ad una sinergia con gli Enti interessati perché gli stessi possano avere un controllo del territorio a 360 gradi.

Non prendere in considerazione questa opzione significherebbe svilire le professionalità ormai certe e gettare al vento anni di lavoro, di impegno e di sacrificio:come si può forgiare professionalità così specializzate e poi credere di poterle sostituire come se fossero una vecchia automobile da rottamare?

Questa macchina, peraltro, è stata concepita con lo scopo ben preciso di attuare, in collaborazione, con i Comuni quella lotta all’evasione fiscale che tutti auspichiamo e nella quale tutti vogliamo credere.

UNA RIFLESSIONE E' D'OBBLIGO