Agenzia Territorio. Oggi si può!
Il 22 giugno è ripreso all’Agenzia del Territorio il confronto sul contratto integrativo, e precisamente si sarebbe dovuto raggiungere un accordo che prevedesse un passaggio economico per tutti i lavoratori dell’Agenzia.
Ci saremmo aspettati, dopo i tempi lunghissimi trascorsi per la definizione deL contratto integrativo, una proposta operativa dell’Amministrazione che, evitando le lungaggini burocratiche prevedesse il beneficio di una progressione economica per tutti i lavoratori.
Questo il motivo che ci aveva indotto nel primo CCNL delle Agenzie Fiscali a modificare il sistema ordinamentale, questo l’obiettivo che, almeno a parole, tutti professano.
Invece non è andata così:
L’Agenzia, pur in presenza di fondi rilevanti che avrebbero consentito questa operazione, ci ha presentato una proiezione dei costi che arrivava nientemeno fino al 2011 e di nuovo ci ha prospettato un meccanismo di graduazione delle procedure da cui sarebbero derivati tempi lunghissimi di applicazione e che avrebbe comportato forti divisioni tra i lavoratori.
Per giustificare, poi, l’evidente rifiuto della nostra proposta di una decorrenza unica al 1 gennaio 2006, ha accampato pretesti normativi e contabili che non avrebbero consentito tale operazione, prospettandoci la possibilità di un accordo che prevedesse un passaggio con decorrenza 1.1.2006 per l’80% del personale e 1.1.2007 per il restante 20%.
Qual’è il motivo per cui anche in presenza di fondi sufficienti si vuole procedere con decorrenze diverse? Perché l’Agenzia ha volutamente ritardato il percorso di carriera che poteva partire immediatamente dopo la firma del CCNL Agenzie Fiscali e che si poteva realizzare con decorrenza immediatamente successiva alla firma del contratto?
Non possiamo fare a meno di chiederci il perché in questi anni siano state operate numerosissime modifiche normative ma nessuna di queste sia mai andata a vantaggio del personale, anzi quando si tratta di garantire ai lavoratori un diritto elementare come quello alla carriera ci si nasconde dietro ad innumerevoli problemi tecnici.
Ci si cela dietro alla ragioneria asserendo che se questa non ha certificato l’accordo delle Entrate che prevedeva passaggi per una sola parte del personale non sarà possibile un’intesa che garantisca tutti i lavoratori. Noi crediamo che oggi si debba avere il coraggio di percorrere una strada diversa e non possiamo fare a meno di chiederci dove sia la ragioneria quando l’Agenzia firma contratti milionari per le consulenze e per gli incarichi provvisori; siamo davvero sicuri che non sia possibile reperire queste professionalità all’interno dell’Amministrazione?
I problemi tecnici sono solo un paravento per non riconoscere ai lavoratori ciò che è loro dovuto. E’ evidente che si cercano di allungare infinitamente i tempi di un contratto integrativo che dovrebbe essere già superato dal nuovo Contratto di lavoro scaduto ormai da sei mesi.
Ormai è giunta l’ora di combattere per i propri diritti, per difendere la nostra dignità ed il salario che ogni giorno si assottiglia sempre più nelle nostre mani, è arrivata l’ora di dichiarare lo STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE.
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