Agenzie Fiscali - Contratto: a Carnevale ogni scherzo vale?

Roma -

Si è svolta ieri 4 febbraio a Roma, nella sede di Via Cristoforo Colombo un’assemblea sul contratto indetta da CGIL CISL UIL a cui hanno partecipato RdB e FLP.

 

La stessa cosa avverrà il 7 febbraio quando al presidio indetto alle 12 da RdB e FLP sotto l’ARAN, in concomitanza con la trattativa sul CCNL, aderiranno anche CGIL CISL UIL. Un migliaio i Lavoratori presenti che hanno scelto, dopo il dibattito assembleare, di far sentire la loro voce al Direttore dell’Agenzia. Purtroppo il dott. Romano era assente e non ha ritenuto opportuno rientrare in sede per sentire la voce dei Lavoratori ormai da 26 mesi senza Contratto.

 

In sua vece il Direttore del Personale ha dichiarato che le difficoltà per la firma di un  Contratto decente  sono ascrivibili più alla parte politica che ai vertici dell’Agenzia delle Entrate. Abbiamo scoperto che l’Agenzia non ha nulla in contrario a stabilizzare ulteriori somme di salario accessorio se la Ragioneria Generale dello Stato è disposta a dare il suo assenso, che sarebbe possibile anche rivedere la “tassa sulla malattia”, che non sono contrari assolutamente alla pensionabilità in "quota A" dell'indennità di amministrazione stabilizzata nel precedente Contratto, che non esiste una volontà di arrivare a introdurre una norma che possa facilitare i licenziamenti in caso di denuncia penale... e così via.   Forse siamo noi a non aver capito bene, ma se il Contratto non si è potuto chiudere nei mesi scorsi proprio sui punti che sarebbero addebitabili alla volontà politica di introdurre elementi fortemente innovativi e peggiorativi, come può oggi un governo di transizione prendersi la responsabilità di eliminare tali punti? C’è un interlocutore politico in grado di assumere decisioni sulle mozioni  che in questi giorni i Lavoratori stanno inviando?

 

Noi non prescinderemo da alcuni obiettivi minimi che i lavoratori hanno votato in mozioni assembleari. Non sarà possibile alcun contratto decente che non contempli:

 

  • la stabilizzazione di un'ulteriore quota del fondo sul salario tabellare;
  • l'armonizzazione dell'indennità di amministrazione per tutti i profili retributivi;
  • la riduzione dei profili retributivi;
  • l’eliminazione della tassa sulla malattia;
  • che non si facciano investimenti con il salario accessorio dei lavoratori (area degli esperti pagati con il FPSRUP);
  • che sul contratto venga inserita una norma specifica che preveda i passaggi di area per una notevole percentuale di personale (vista la continua assunzione di CFL prevista dalla finanziaria)



oltre alla ormai vecchia battaglia per la pensionabilità in "quota A" dell'indennità di amministrazione già stabilizzata. Se tutto questo non è possibile averlo in questo momento e con questo Contratto per mancanza di una vera autorità politica, per uscire dalla situazione di stallo c’è solo un’altra strada percorribile:

 

stralciare immediatamente la parte economica del Contratto e andare a una firma contabile che consenta ai Lavoratori di incassare almeno quell’aumento irrisorio che rappresenta semplicemente un parziale recupero del potere di acquisto eroso in questi anni dall’inflazione.

 

Per la parte giuridica meglio aspettare un Governo in grado di prendersi le proprie responsabilità piuttosto che confezionare un pastrocchio di cui i Lavoratori pagheranno le conseguenze in futuro.

 

QUESTO CONTRATTO NON PUÒ ESSERE UNO SCHERZO DI CARNEVALE