Agenzie Fiscali: TRA RIFORMA e RINNOVI CONTRATTUALI
Non era mai accaduto che, per ben sette mesi, cioè da marzo, non ci fosse più alcun confronto con l'Amministrazione.
Eppure le questioni sul tappeto da affrontare sarebbero tante: dalle progressioni economiche, al comma 165, alla riorganizzazione interna fino ad arrivare al disegno di legge di riforma delle Agenzie Fiscali, giusto per citarne qualcuna.
Ma questa volta a precludere il confronto non è l'Amministrazione (che comunque immaginiamo non si stracci le vesti per questo...) ma unitariamente tutte le altre OO.SS, le quali, sempre unitariamente, hanno interrotto le trattative e si stanno assumendo la pesante responsabilità di far tramontare la possibilità di avviare il percorso delle progressioni economiche nell'annualità in corso.
Questo nonostante le circa 10.000 firme che sono pervenute dai tantissimi uffici e che chiedono l'immediata riapertura del tavolo sulle progressioni economiche.
Ogni tanto questo silenzio è rotto da qualche comunicato nel quale, unitariamente CGIL, CISL, UIL, SALFI e FLP sbandierano un qualche impegno preso dall'autorità politica per reperire le risorse necessarie per fare le progressioni economiche.
Ma, dopo il consueto roboante comunicato, di nuovo il black out e il tempo ricomincia a trascorrere inesorabilmente.
Ma poiché l'unitarietà che tanto sbandierano CGIL, CISL, UIL, SALFI e FLP non è la somma aritmetica delle sigle sindacali, accade che le stesse OO.SS che ieri andavano a braccetto, oggi cominciano a litigare sul disegno di legge sulle Agenzie Fiscali, dividendosi tra chi, CGIL e UIL, fino a ieri fervidi sostenitori dell'autonomia del comparto, oggi adombrano addirittura il rischio di privatizzazione e chi, se pur con dei distinguo, guarda con favore al progetto di riforma.
Et voilà l'unità sindacale tanto sbandierata vacilla, sacrificata sull'altare di interessi che con i lavoratori non hanno nulla a che fare ...
L'USB ha sempre sostenuto che la riduzione dei comparti da 11 a 4 e quindi l'individuazione, per quanto ci riguarda, del comparto Funzioni centrali (Agenzie Fiscali, Parastato e Ministeri) fosse una operazione avventata, che annullava la specificità del nostro ruolo mettendo insieme contratti molto differenti e difficilmente omogeneizzabili, col rischio, tra l'altro, di livellare verso il basso tutele e salario dei lavoratori.
Così come non ci siamo mai innamorati delle relazioni del FMI e dell'OCSE riprese a piè sospinto dalle altre OO.SS, né della tanto invocata autonomia che, l'esperienza ci ha insegnato, è andata in questi anni nella direzione di “sistemare” o provare a sistemare soltanto le vicende che stavano a cuore dell'Amministrazione, a scapito delle risposte salariali e professionali che dovevano essere date, invece, a tutti i lavoratori
E così, quando bisognava tagliare il nostro salario o precludere percorsi di valorizzazione del personale, l'Amministrazione si nascondeva puntualmente dietro vincoli normativi o veri o presunti organi di controllo, senza che la altre OO.SS battessero ciglio.
E quando non vi erano gli organi di controllo, erano le stesse OO.SS a togliere le castagne dal fuoco dell'Amministrazione, come nel caso della pre intesa del 14 dicembre siglata da CGIL, CISL, UIL e SALFI che ha destinato 10.700.000 euro per finanziare gli incarichi di responsabilità sottraendoli alle progressioni economiche, soltanto per citare l'ultimo episodio in ordine di tempo.
Il vero rischio che individuiamo nel disegno di legge sulle Agenzie Fiscali è che la libertà di poter spendere i soldi attribuiti alle Agenzie senza sottostare agli insopportabili vincoli normativi, venga di fatto neutralizzata da una gestione del personale unilaterale affidata ad una autonomia regolamentare che di fatto bypassi la contrattazione.
Le risposte quindi vanno trovate all'interno di un contratto Agenzie Fiscali che preveda un ordinamento professionale corrispondente ad una realtà lavorativa sempre più caratterizzata da una notevole flessibilità delle mansioni.
La nostra proposta di istituzione di un'Area Unica, abolendo quindi le barriere che separano le attuali aree giuridiche, semplificherebbe i meccanismi di carriera assimilandoli tutti alle progressioni economiche e consentirebbe di slegare i passaggi tra le aree dai concorsi esterni, che, in regime di spending review, significa, di fatto, azzerare possibilità di carriera per una parte consistente del personale.
Nel contempo occorre trovare una sbocco professionale ai lavoratori dell'attuale terza area, sostituendo gli incarichi di responsabilità e le posizioni organizzative con un sistema indennitario graduato a seconda delle responsabilità, attribuito con procedure trasparenti e totalmente a carico delle Amministrazioni.
Il tema della riforma delle Agenzie Fiscali, quindi, si lega con la costruzione di un contratto che deve avere queste caratteristiche, respingendo al mittente i pericolosi tentativi di intrusione in materie che sono di chiara pertinenza contrattuale.