Campania - Entrate, NO alla chiusura dei team delocalizzati
Il 7 giugno il Direttore Provinciale della Dp II di Napoli, ci ha comunicato di voler trasferire 21 lavoratori, dei 30 attualmente in servizio presso i Team Delocalizzati, dall’Ufficio di Nola alla Direzione Provinciale II di Napoli. Tale trasferimento sarebbe necessario poiché, con l’attivazione delle Direzioni Provinciali, le attività del legale e del controllo devono svolgersi presso la Direzione Provinciale.
Come USB abbiamo evidenziato che con l’accordo quadro del 24 aprile 2009 relativo alle ricadute sul personale conseguenti all’attivazione delle Direzioni Provinciale veniva pattuito che la ridislocazione del personale, su sedi diverse da quelle presso cui prestava servizio nel precedente assetto organizzativo, doveva essere disposta su base volontaria.
L’Amministrazione ha asserito di non ritenersi vincolata a tale accordo che, a suo dire, avrebbe avuto una valenza transitoria. Abbiamo precisato che gli accordi, salvo reciproco consenso delle parti che li hanno stipulati, devono essere rispettati e che nello specifico l’Agenzia delle Entrate, con riferimento alle modalità di copertura dei fabbisogni funzionali successivi all’attivazione delle Direzioni Provinciali, si impegnava espressamente ad attivare una preventiva fase di confronto con le Organizzazioni Sindacali in sede nazionale, che in realtà non vi è mai stata.
L’Amministrazione ha sostenuto di poter procedere anche nelle mere forme dell’informativa, senza necessità di alcun confronto e/o accordo sindacale.
L’USB ha espresso il suo dissenso verso tali modalità procedurali che trasformano i lavoratori in pacchi postali da spostare a piacimento e senza nessun rispetto della loro vita e dell’aumento dei costi per gli spostamenti e il tempo di viaggio per coprire giornalmente 70 km di strada molto trafficata.
In merito alle comprovate esigenze organizzative che dovrebbero sussistere a fronte di un trasferimento coattivo dei lavoratori non riusciamo proprio a rinvenirle considerato che i lavoratori dovrebbero continuare a svolgere la medesima attività che svolgono attualmente, ma semplicemente in un luogo diverso (non più Nola ma Napoli).
Riteniamo che ove l’Amministrazione decida di disporre autoritativamente il trasferimento (decisione a cui ci opporremo in tutti i modi possibili) dovrà adottare criteri chiari e trasparenti rispettando i dettami normativi in tema di tutela della paternità, maternità, di assistenza a disabili, ecc.
Sulla questione abbiamo chiesto un incontro con il Direttore Regionale, scritto al Sindaco di Nola e agli organi di stampa per evitare che un altro presidio di legalità dello Stato sia fortemente ridimensionato sul territorio e chiediamo ai lavoratori di attivarsi perché i tempi per il trasferimento potrebbero essere celeri e riteniamo sia adesso il momento di agire, prima che possa essere troppo tardi …