CCNL - Aumentano i doveri e calano i diritti
Il 27 novembre all’Aran si è tenuta il secondo incontro sul contratto nazionale di lavoro Agenzie Fiscali.
Ancora una volta è stata una riunione interlocutoria, infatti nella relazione introduttiva è stata illustrato ancora una volta l’atto di indirizzo della Funzione Pubblica e abbiamo sentito di nuovo richiamare l’intesa sul Pubblico Impiego come fonte delle regole per la firma di ogni contratto compreso quello delle Agenzie Fiscali. Quindi da una parte è stato introdotto il “nuovo” concetto di produttività come se nelle Agenzie Fiscali non lo conoscessimo più che bene, essendo il salario accessorio legato al raggiungimento degli obiettivi consuntivati, dall’altra si è continuato ad insistere sulla valutazione come strumento necessario ai fini non solo dell’erogazione del salario accessorio ma anche del diritto alla carriera e alla mobilità.
E cosa dire del fatto che la valutazione dovrebbe essere legata alla soddisfazione dell’utenza?
Ma si sono resi conto che con il cambio di governo e con la fine della stagione dei condoni e la volontà di recupero dell’evasione fiscale le Agenzie hanno iniziato a puntare sull’area controllo piuttosto che sui servizi al contribuente?
Cero non sarà facile che il “cliente” possa risultare soddisfatto dopo un accertamento positivo……….provare per credere.
Come se tutto ciò non bastasse, l’Aran ha pervicacemente continuato ad insistere sulla rimodulazione della disciplina del part time che dovrebbe essere “concesso” solo per attestate motivazioni di carattere familiare e di salute e sull’inasprimento delle sanzioni disciplinari.
Le RdB PI hanno ancora una volta ribadito alcuni dei punti irrinunciabili che devono essere inseriti in questo contratto:
- aumenti tabellari superiori a quelli del biennio economico 2004/2005
- eliminazione della tassa sulla malattia
- indennità di amministrazione computata ai fini pensionistici in quota A
- ulteriore stabilizzazione in busta paga di salario accessorio
- riduzione delle fasce retributive e introduzione dell’indennità di area per arrivare ad un'unica area con conseguente semplificazione dei meccanismi di carriera in quanto tutti i passaggi sarebbero assimilati a quelli all’interno dell’area.
Per quanto riguarda la proposta dell’area degli esperti dobbiamo dire che la relazione è stata tutt’altro che chiara e ancora una volta abbiamo sentito parlare di meritocrazia e produttività come se nelle Agenzie questo concetto fosse nuovo……e non è stato affatto chiaro da dove si pensa di reperire le risorse. Noi già nella riunione di apertura del contratto avevamo dichiarato che il finanziamento non doveva essere a carico del fondo collettivo del personale e avevamo proposto la creazione di una separata area dei professionisti agganciata alla dirigenza come negli enti pubblici non economici.
Per quanto riguarda i lavoratori dei Monopoli di Stato abbiamo ribadito che si dovrà prevedere, in fase di prima applicazione del CCNL, ad una immediata progressione economica quale riconoscimento delle professionalità acquisita, anche in considerazione del fatto che i CCNI delle Agenzie hanno già previsto tale passaggio. Questa posizione l’abbiamo confermata nella riunione del 30 novembre dedicata alla problematica dei Monopoli di Stato.
La riflessione che comunque ci sorge spontanea ancora una volta riguarda l’assoluta mancanza di un progetto di recupero dell’evasione fiscale che tenga conto che non è possibile alcuna lotta all’evasione senza investire risorse economiche sui lavoratori del fisco.
Possibile che non ci si renda conto che per un euro investito su di noi lo Stato Italiano ne può arrivare ad incassare almeno dieci? Oggi, più che mai, siamo convinti che scommettere sui lavoratori del fisco sia interesse di tutta la collettività.