Chi riorganizza e chi ne subisce le conseguenze

Roma -

L’11 maggio si realizza la seconda parte della riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate e a farne le spese saranno come sempre le lavoratrici ed i lavoratori.

 

Dopo il disastroso avvio presso le Direzioni Centrali, circa un anno fa, è ora la volta delle Direzioni Regionali e di tutti gli altri uffici periferici.

 

Lunedì più di un centinaio di lavoratori che fanno parte dei 39 reparti delle Stime Speciali e dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare che vengono soppressi in altrettante Dp, per essere accorpati ad una provincia limitrofa, si ritroveranno, senza alcun preavviso, trasferiti d’ufficio in una nuova Direzione Provinciale.

 

A nulla serve la rassicurazione del Direttore del Personale che, a quattro giorni dal trasferimento, scrive: “a parere dello scrivente detto personale va assegnato all’Area Servizi estimativi e OMI della direzione provinciale che ha assorbito i relativi compiti, garantendo tuttavia la permanenza del personale interessato nella attuale sede di servizio.”

 

Se la Dp che assorbe i compiti è collocata in un'altra provincia come si fa a garantire la permanenza del personale nella attuale sede di servizio???

 

A noi tutto ciò sembra fantozziano, offensivo e illegittimo. Abbiamo dato mandato al nostro studio legale di valutare la legittimità di tale assurda operazione. Tra le molteplici possibilità di risolvere la soppressione di 39 incarichi di responsabilità si è, come sempre, scelta la via peggiore.

USB chiede di lasciare i lavoratori in carico alla Dp di appartenenza in condivisione con quella dove si trova il responsabile. Basterebbe mantenere l’1% in forza nel Reparto Gestione Banche Dati dell’ufficio di appartenenza e il 99% presso la Dp di destinazione nei Servizi estimativi e OMI, in questo modo non ci sarebbe bisogno di trasferire nessuno.

 

E questa è solo la punta dell’iceberg di una riorganizzazione che nei prossimi mesi metterà a dura prova migliaia di lavoratori coinvolti.

A tre giorni dall’attivazione non si conoscono i nomi dei responsabili delle nuove Aree e nuovi settori, nessun passaggio di consegne, molti lavoratori, lunedì, senza preavviso si ritroveranno collocati in Aree diverse dalle attuali con inevitabili disagi e ricadute in termini professionali, per le abilitazioni informatiche che salteranno, le pratiche assegnate da riconsegnare e quelle da protocollare.

 

Non sono state realizzate linee guida per spiegare con precisione la definizione della nuova riorganizzazione e anche i pochi incontri con le Organizzazione Sindacali si sono realizzati in fretta e in ritardo, al solo scopo di ricevere approvazione per poter massacrare i lavoratori.

 

La mobilitazione, mantenuta alta da USB anche con lo sciopero del 10 maggio, deve continuare senza sosta perché non è possibile subire tagli corposi al salario e dover accettare inermi lo stress causato da riorganizzazioni raffazzonate il cui unico effetto è quello di bloccare ciclicamente il lavoro di lotta all’evasione fiscale.

 

Ai lavoratori che ancora sostengono quei sindacati che hanno condiviso ed accettato i tagli al salario accessorio pari a 1.400 euro pro capite all’anno, che ai tavoli non hanno spostato una virgola di questa assurda riorganizzazione, che hanno soltanto garantito una pioggia di soldi per le POER, chiediamo di voltare pagina ed abbandonarli al loro destino. E' il momento di schierarsi con chi davvero difende i diritti dei lavoratori!