Direttiva Agenzia delle Entrate: IL CORAGGIO E LA DETERMINAZIONE DELL’USB PAGA! MA NON BASTA: 25 marzo Sciopero Generale per chiudere TUTTO!

Roma -

Alla fine ci siamo arrivati… La direttiva del 20 marzo del Direttore dell’Agenzia delle Entrate pone definitivamente fine all’infinita querelle sui rientri in sede e sulla modalità di svolgimento della prestazione lavorativa riconoscendo quello che USB ha detto sin dall’inizio e per la quale si è strenuamente battuta: tutti a casa perché la salute viene prima di ogni altra cosa, senza alcuna distinzione tra attività differibili o presunte indifferibili. Perché il Coronavirus non si arresta dinanzi a distinzioni sottili …

Vogliamo segnalare due passaggi della Direttiva che confermano appieno la battaglia che come USB abbiamo intrapreso sin dall’inizio dell’esplosione del contagio: ”Vanno invece necessariamente rimodulati i rientri in ufficio, (…).In ogni caso, il rientro in ufficio deve essere sempre adeguatamente motivato, anche al fine di consentire ai lavoratori di fornire valida giustificazione in caso di contestazione da parte delle forze dell’ordine di violazione delle restrizioni alla circolazione”.

Ed ancora con riferimento alle attività indifferibili “Va invece ribadito e sottolineato che per tali attività non è possibile prescrivere la presenza del personale in sedeAnche per le attività indifferibili occorre dunque assicurare che vengano svolte in modalità agile, adottando tutte le soluzioni organizzative che permettono di ridurre al minimo la presenza fisica in ufficio”.

Insomma non ci sono più dubbi né spazi per tentativi surrettizi di aggirare quello che in realtà la Direttiva della Funzione pubblica aveva ribadito già da una settimana.

Ma questo risultato non ci è stato regalato, tutt’altro...

In queste settimane tra telefonate interminabili, mail, confronti via skype, come USB abbiamo messo in campo tutto quanto in nostro possesso per affermare che la tutela dei colleghi venisse prima di qualsiasi chiacchiera sugli obbiettivi e sulle esigenze di servizio, ed anzi che quelle chiacchiere rischiavano di essere un’arma letale.

Abbiamo da subito lanciato una petizione per la chiusura di tutti gli uffici pubblici, abbiamo dato indicazioni precise ai lavoratori invitandoli anche alla disobbedienza ed affiancandoli e sostenendoli uno per uno nel non accettare ricatti di alcun tipo da parte della dirigenza, abbiamo inviato diffide a tutti i Direttori, abbiamo presentato esposti alla Procura della Repubblica laddove necessario, abbiamo ingaggiato attraverso i nostri delegati un vero e proprio “corpo a corpo” sfidando ufficio per ufficio Direttori provinciali, regionali o centrali anche litigando aspramente.

Lo abbiamo fatto con coraggio e determinazione perché crediamo che questo debba fare un sindacato.

E mentre USB era in prima linea al fianco dei lavoratori, gli altri sono letteralmente scomparsi dall’orizzonte, abbandonando i lavoratori al loro destino con i loro iscritti che spesso si rivolgevano all’USB per chiedere cosa fare.

Ma quest’ultima direttiva arriva con dieci giorni di ritardo ed è ormai superata dagli eventi. Chiediamo comunque ai lavoratori di segnalarci la sua mancata applicazione (agenziefiscali@usb.it). Adesso è il momento del blocco totale della produzione nel pubblico e nel privato, per fermare davvero il contagio e garantire la salute. Non servono gli inviti a rimanere a casa se l’apertura delle fabbriche e degli uffici (il cd smart working è una misura parziale ed insufficiente) costringe milioni di lavoratori ogni giorno ad uscire di casa, ad ammassarsi sui mezzi di trasporto e a diventare veicolo di contagio, allontanando sempre più per tutti i tempi di fuoriuscita dall’emergenza.

Per questo avevamo proclamato per il 25 marzo una giornata di sciopero generale per dire chiaramente al Governo che tutte le fabbriche e tutti gli uffici devono chiudere perché nulla è più importante della salute.

Questa proclamazione ha prodotto già un risultato con l’annuncio avvenuto sabato sera da parte del governo di bloccare le attività produttive non essenziali, ma paradossalmente le imprese che dovrebbero rimanere aperte sono per larga parte concentrate proprio lì dove è maggiore il contagio.

Abbiamo quindi richiesto un urgentissimo incontro al Governo per capire le reali intenzioni. Solo dopo valuteremo se confermare o mantenere lo sciopero del 25 marzo.

NULLA È PIU’ IMPORTANTE DELLA SALUTE!

 

P.S: Mentre scriviamo apprendiamo con dolore che una nostra collega di Bolzano ci ha lasciato per il Coronavirus. Dall’USB tutta la nostra solidarietà e cordoglio ai suoi cari.