Dogane. Da Fiumicino, i lavoratori denunciano il perdurare di un grave conflitto istituzionale
I doganieri dell’Aeroporto di Fiumicino denunciano il perdurare di un increscioso e grave conflitto istituzionale con la locale Polizia di frontiera che non trova riscontro nei rapporti tra le due autorità da sempre ispirati alla leale collaborazione.
Nell’ultimo mese si è registrato una recrudescenza degli episodi di conflittualità e incomprensioni tra il personale dei due organismi che, purtroppo, hanno coinvolto alte figure gerarchiche che non dovrebbero essere, di regola, direttamente impegnate nelle normali attività di controllo di sicurezza ai varchi doganali.
Detti episodi traggono origine dalle difficoltà riscontrate nell’applicazione della “Scheda 9”del Piano Nazionale di Sicurezza, in materia di sicurezza aeroportuale, là dove essa prevede l’obbligo dei doganieri operanti negli scali aeroportuali di sottoporsi ai controlli di sicurezza negli stessi varchi doganali dove essi prestano servizio.
Ciò comporta l’effetto paradossale che i doganieri sono costretti a sottoporsi a ripetuti controlli di sicurezza con costanti esposizioni ai raggi dei “bendix”, solo per poter accedere alle loro postazioni di servizio, dove sono chiamati ad assolvere, a loro volta, a compiti istituzionali di collaborazione in materia di sicurezza.
Compiti di sicurezza incrementati in conseguenza della nota situazione internazionale; compiti chiaramente fissati come missione istituzionale dell’Agenzia delle Dogane nel testo di Convenzione; compiti operativamente disciplinati in vari protocolli nazionali e locali.
Inoltre, le menzionate disposizioni rischiano di intralciare l’assolvimento dei compiti, altrettanto delicati, di Polizia Giudiziaria e Tributaria attribuiti negli spazi doganali ai doganieri dal Testo Unico delle Leggi Doganali (DPR 23 gennaio 1973).
Nonostante le forti perplessità suscitate da questa disposizione contenuta nella “Scheda 9”, si fa presente che essa è stata sempre responsabilmente rispettata da tutto il personale interessato.
Appaiono, pertanto, incomprensibili alcuni atteggiamenti di ingiustificata ed eccessiva solerzia e rigore che hanno ispirato l’operato di alcuni membri della locale Polizia di frontiera nei controlli di sicurezza su alcuni colleghi. (controllo sul contenuto di borse personali e sulla persona non attivati da alcuna rilevazione acustica del bendix). Episodi tanto più imbarazzanti in quanto accaduti a colleghi in servizio e in divisa.
Il ripetersi di tali situazioni genera un pericoloso clima di conflittualità che rischia di accendere intemperanze, purtroppo, poi, rientranti nella sfera di responsabilità personale dei colleghi della Polizia e della Dogana coinvolti.
Considerate le informazioni fornite dalla Direzione Circoscrizionale in merito all’impegno dell’Agenzia per definire la questione, con il responsabile intento di contribuire a migliorare il sistema di Sicurezza Nazionale e la collaborazione fra gli organi dello Stato, i doganieri dell’aeroporto di Fiumicino segnalano alle Autorità in indirizzo la necessità di rimeditare le citate disposizione della “Scheda 9” alla luce delle difficoltà operative riscontrate.
Qualora non sia possibile accedere a questa possibilità, si sollecita e si chiede la rigorosa e puntuale applicazione della Scheda, in quanto ogni discrezionalità esecutiva non contemplata oltre a provocare possibile danno al sistema di sicurezza nazionale, rischia di esercitarsi come arbitrario potere lesivo della dignità personale.