Dogane e Monopoli - Piani aziendali 2013: cortocircuiti normativi e volontà poco chiare

Occorre valorizzare il personale e rilanciare il comparto

Roma -

La più che decennale storia delle Convenzioni è una storia semplice da raccontare. E’ la storia di un recipiente che, lungi dal rappresentare uno strumento di autonomia gestionale come ce l’avevano presentato all’atto della riforma, raccoglie e passivamente ratifica tutti i vincoli, diretti o indiretti, economici o normativi, che sono stati imposti al pubblico impiego in questi anni. Incapace anche di superare alcune evidenti contraddizioni che impongono penalizzazioni ai Lavoratori delle Agenzie Fiscali maggiori di quelle insite nel quadro normativo.

 

La prima contraddizione, che smaschera all’origine tutta la retorica sulla produttività, è quella che se la produttività cresce le risorse non  crescono, se la produttività cala le risorse diminuiscono, un’altra è quella sui sistemi di finanziamento, del tutto inadeguati se si considera che mentre contrattualmente si sono posti importanti istituti, come le progressioni economiche, a carico delle risorse certe e stabili dei fondi aziendali, non è stato creato nessun meccanismo per alimentare la certezza e la stabilità delle risorse.

 

Infine quella sugli sviluppi professionali che, già sostanzialmente minati dal d.lgs 150/2009, trova nei piani aziendali dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli la sua formale cancellazione.

 

Il d.lgs 150/2009 cambia radicalmente il metodo di selezione per i passaggi di area che dovrà avvenire non più tramite concorsi interni ma per concorso esterno con riserva dei posti per gli interni, mentre un’altra norma impone all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di utilizzare in via prioritaria le risorse per le assunzioni di idonei di concorsi già banditi e a cui è evidentemente impossibile applicare alcuna riserva. Risultato? Nessun passaggio di area viene previsto nei piani aziendali.

 

Anche le progressioni economiche vengono bloccate in nome di un contenimento della spesa che in realtà il bilancio della stato non affronta, in quanto sono ormai anni che sono state messe a carico dei fondi aziendali. 

 

Chi può sciogliere queste ennesime contraddizioni? L’unico momento di confronto istituzionale con l’autorità politica lo abbiamo annualmente in occasione della stipula delle Convenzioni. Queste e molte altre problematiche sorte dalla fusione dell’Agenzia delle Dogane con l’AAMS dovranno in quella sede essere affrontate e risolte. A partire dal futuro stesso del ramo Monopoli, che, a sentire la recente audizione in Parlamento del Direttore Generale e a giudicare da scelte incomprensibili come quella di rinnovare la convenzione con la Siae per i controlli sui giochi, sembra essere di nuovo in discussione.

 

A sostegno della propria piattaforma di proposte, USB darà vita a tutte le iniziative per la valorizzazione del personale e il rilancio del comparto. L'appuntamento per le Convenzioni con il MEF è una prima occasione per chiedere per le Agenzie fiscali un piano straordinario di riqualificazione, di formazione, di sviluppi professionali di tutto il personale e di nuove assunzioni. Primo obiettivo lo scorrimento di tutte le graduatorie dei concorsi interni ed esterni già effettuati.