Dogane - Nessuna meritocrazia con i soldi dei lavoratori

Difendiamo i salari e la professionalità dei doganali e superiamo i dogmi contrattuali

Roma -

Il confronto sul Fondo 2008 all'Agenzia delle Dogane è iniziato con la ripartizione fra dirigenti e livellati dei fondi ex Comma 165 e della quota incentivante da convenzione. Ai dirigenti andrà l’8,5% dell'ex Comma 165 e il 13% della quota da convenzione. La seconda percentuale consente ai dirigenti di incassare una cifra mediamente 6 volte superiore alla retribuzione del personale non dirigente. Questo ci ha impedito di firmare nonostante giudicassimo positivamente il recupero di alcune somme destinate in passato al generico potenziamento dell’Agenzia.

 

Chiunque valuti negativamente la politica dei redditi, che non difende il potere d'acquisto dei lavoratori e spinge verso l'alto solo le retribuzioni dei dirigenti, non può accettare simili accordi. Non ci stupiamo che a firmarli siano gli stessi che hanno da poco avallato il nuovo modello contrattuale, che va esattamente ad amplificare quella tendenza. Ci ha un po' stupito la combattività della CGIL, la più decisa nel difendere i redditi dirigenziali al tavolo doganale.

 

Poi, invece che passare alla ripartizione del Fondo per garantirne il pagamento nel più breve tempo possibile, si è proceduto alla sottoscrizione di  un accordo per l’avvio di una fase sperimentale di valutazione individuale, che coinvolgerà gli Uffici centrali e la Direzione dell’Emilia Romagna. Anche chi non lo ha firmato, perché aveva un metodo di valutazione migliore da proporre o per questioni procedurali, si è comunque dichiarato d’accordo sulla necessità di misurare l’apporto individuale. Verrebbe da chiedersi perché non l’hanno fatto finora.

 

Evidentemente ora è facile per tutti cavalcare l’onda della meritocrazia, che la politica sta usando per sottoporre i lavoratori pubblici al costante ricatto della clientela e del servilismo, a scorno della poca indipendenza e dignità loro rimaste. Chi non ha forza e volontà per frangere quell'onda, ha scelto di farsi trascinare. Noi, che quella volontà ancora l’abbiamo, continuiamo a cantare fuori dal coro rivendicando che la produttività deve essere collettiva.

 

Non più di 15 anni fa c’era il “fondino” che ha lasciato un pessimo ricordo: distribuiva briciole di salario ed era causa di un pessimo clima negli uffici, che non ha sicuramente aiutato il buon funzionamento degli stessi. Paradossalmente, sono diversi i motivi per cui la logica della produttività svolge un ruolo di freno all’attività della P.A.: la produttività resta una grandezza spesso non misurabile, altre volte è inutile misurarla e comunque la valutazione costa tempo e denaro. Lo dimostra anche la pioggia di milioni di euro per remunerare gli organismi di valutazione che cominceranno a funzionare per legge dal prossimo 15 novembre.

 

Se si vuole far uscire il meglio da un gruppo lo si deve fare favorendo il raggiungimento collettivo degli obiettivi che ci si è posti, non certo alimentando divisioni interne. Inoltre, poiché le risorse destinate ai fondi aziendali sono sempre meno, la stretta relazione fra salario e produttività rischia di essere un boomerang: chi non partecipa agli incentivi fornirà prestazioni scadenti a fronte di stipendi bassi e per nulla dinamici. Ci hanno pensato a questo, i signori della valutazione?

 

Infine, ipotecare i fondi aziendali con l'aumento delle indennità finisce per azzerare gli spazi per manovre strutturali a carico del fondo, investimenti sulle carriere, sulla formazione, sugli istituti contrattuali. Per questi motivi, oggi più che mai, é per noi necessario consolidare gli importi dell’indennità di professionalità, l’unica destinata a tutti i lavoratori e affermare il principio di corresponsione con un parametro d’area. I tagli salariali si abbattano altrove.

 

Oggi in Dogana ci sono istituti che interessano solo alcune nicchie di lavoratori e la loro salvaguardia sembra essere diventata un dogma contrattuale. La RSP ne è il miglior esempio: l’aliquota dello straordinario viene oggi maggiorata del 10% con risorse a carico del Fondo. Ad esempio, per noi questo non è affatto un dogma.

 


Il confronto fra l'amministrazione e le organizzazioni sindacali proseguirà il prossimo 11 novembre 2009.