Emilia Romagna - Dogane, una collana di perle rare
Aggiungiamo un’altra perla alla collana che ci siamo confezionati per ogni decisione che arriva dalla Dogana di Bologna.
Ricordiamo la perla dell’assegnazione della RSP senza regole chiare e condivise ed utilizzando forme di “ricatto morale”, non dimentichiamo il diniego di accesso agli atti per verificare i destinatari di una reperibilità legata all’attività di anticrisi “internazionale” e del valore di € 5.000 o il continuare a non pagare l’aliquota di € 1,00 nella fascia oraria 08-14 per tutto quel personale che ne ha diritto nonostante gli accordi nazionali lo prevedano ed infine aggiungiamo, e speriamo sia l’ultima prima dell’arrivo di un nuovo dirigente, la verbalizzazione dei reati commessi negli spazi doganali!
Non ci interessa proprio una disputa giuridica su come si conciliano gli artt. 324 e 325 del TULD con gli ordini di servizio emessi localmente e non ci interessa l’OdS 12/2011 del 16 maggio 2011, teso a creare confusione, quasi a differenziare il “verbale di sequestro” rispetto al “verbale di constatazione”: sono questi problemi che, se non l’Autorità regionale, provvederà sicuramente a chiarire l’Amministrazione Centrale !!!
Qui, a noi interessa riaffermare che i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane di Bologna hanno una DIGNITA’ che deve essere difesa: sembra quasi inopportuno che un Sindacato debba difendere la funzione, la professionalità, il ruolo di chi lavora in dogana, quando questo dovrebbe essere, invece, motivo di orgoglio dell’Amministrazione e di chi la rappresenta. Invece assistiamo ad una “fuga” di responsabilità!
Con questo clima si rischia che, per far contenti “i capi”, si costringa chi deve redigere gli atti, magari per il quieto vivere con le altre autorità presenti in aeroporto, a eseguire azioni illegali che ovviamente sconsigliamo vivamente dal compiere. Qui, ci interessa evidenziare e denunciare il ricatto, posto come consiglio (s’intende), messo in atto da superiori verso chi difende la funzione e crede nel lavoro che fa; spostamento d’ufficio, taglio di salario accessorio, isolamento morale: sono tutti “interventi” che conosciamo già, e costituiscono il metodo ipocrita di comportarsi di chi non sa confrontarsi.
Qui, ci interessa evidenziare la ”testa sotto la sabbia” messa in direzione interregionale: comprendiamo che anche per noi, per il quieto vivere, per un “non si sa mai un domani”, sarebbe meglio stare zitti; sarebbe meglio fare finta di niente; sarebbe meglio aspettare altri tempi; ma ritorniamo alla parola DIGNITA’, ed adesso non è la dignità del doganale che difendiamo, ma è la DIGNITA’ della DONNA e dell’UOMO, è la dignità di guardarsi allo specchio, di sapere che c’è un carattere e un sindacato che non ha paura di denunciare apertamente.
La difesa del lavoro, dei diritti, della dignità, del salario dei Lavoratori: è questo il nostro impegno e la nostra presenza.
Parliamo alle coscienze di quanti credono che la libertà non si baratta MAI e chiediamo di ribellarsi a queste forme di ricatto e reagire compatti, noi siamo sempre pronti a sostenere il conflitto per la difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.