Emilia-Romagna - Entrate, a Piacenza si passa da 2 a 4 giorni di apertura degli sportelli
Nella riunione fatta con il Direttore Provinciale ci è stato comunicato che le aperture all’Ufficio Territoriale di Via Modonesi raddoppieranno passando da due a quattro giornate di apertura settimanali (da lunedì a giovedì dalle 8:45 alle 12:45), sempre con 5 sportelli aperti, con presenza giornaliera di almeno due persone “del Registro” che effettueranno sino a tre rientri settimanali.
Abbiamo chiesto di evitare che ci fossero tre rientri settimanali e di coinvolgere più persone ma secondo la dirigenza non è possibile far gestire alcune attività del Registro a personale di altre articolazioni. Abbiamo chiesto di sollevare lo sportello del Registro almeno per la consegna IBAN, abilitazione a Fisco on line (che tra l’altro in piazza Casali l’abilitazione a Sister si svolge in videochiamata e in back office) e consegna documenti spostando il servizio ad altri sportelli che possano essere gestiti da chiunque con poca formazione e magari decidere solo di protocollare alcuni atti per poi lavorarli successivamente evitando le attese in fila.
Abbiamo chiesto di fornire riparo dal sole, qualche sedia e un po’ d’acqua per le persone in fila anche se una RSU ha ironizzato sorridendo e facendo la battuta “in inverno gli forniamo una stufetta?”, stessa RSU che è intervenuta due volte solo per dare pienamente ragione al Direttore. Per fortuna la maggior parte delle RSU ha ottenuto la promessa che i rientri saranno per tutti solo due alla settimana cercando di evitare il terzo e che comunque TUTTI i rientri sono limitati a svolgere i compiti strettamente necessari e NON È NECESSARIO COMPLETARE L’ORARIO GIORNALIERO, neppure per il personale al front office.
Abbiamo chiesto alla direzione di fare una richiesta ufficiale al Comune per la regolamentazione delle file, per garantire un passaggio o due alla mattina da pattuglie di vigili urbani o fare tale richiesta alla Questura, ma il direttore ha detto che non lo ritiene necessario e che ha fato chiamare da altri colleghi, delegando la richiesta a email informali.
Presso l’UPT nessuna modifica! Ed anche qui USB l’unica voce a richiedere la possibilità di effettuare visure catastali ad utenti che non sanno più come fare e lavoratori che non sanno più cosa rispondere. Potremmo rilasciarle anche solo telematicamente e il direttore in forza all’art. 263 della legge 34/2020 ha piena autonomia per farlo. Ma no! Si attendono indicazioni dall’”alto” per non fare nulla in “basso”!
Come USB, dopo esserci battuti per ottenere molte tutele per le lavoratrici e lavoratori anche di Piacenza, duramente colpiti dalla pandemia, come quella di non far turnare chi aveva situazioni di fragilità anche in casa e non solo personali o quello di avere la possibilità di effettuare un test sierologico preventivo e gratuito prima del rientro in ufficio ha richiesto al tavolo di conoscere due semplici dati:
- Il numero complessivo di lavoratori della Dp di Piacenza che non rientrano in servizio per difendere il proprio stato di salute o quello dei propri cari;
- Il numero complessivo di coloro che hanno effettuato il test sierologico facoltativo e gratuito.
Il Direttore si è rifiutato di fornire i dati in quanto nessun altro li aveva chiesti e poi perché si trattava di dati sensibili, su questo supportato anche dall’RSPP. Crediamo che i dati statistici richiesti di carattere generale e neanche divisi per articolazioni dell’ufficio, tutelino ampliamente il diritto alla riservatezza e possano dare utili informazioni per capire la situazione generale dell’ufficio e di come organizzare i turni di rientro.
Anche perché dopo esserci battuti per avere queste tutele ci farebbe piacere sapere che nessuno ha avuto bisogno di protezione per fragilità personali o familiari a dimostrazione che le cose stanno andando molto bene sotto il punto di vista della salute, mentre se questi dati fossero molto alti sarebbe opportuno organizzarsi al meglio per evitare che le turnazioni diventino dei pieni rientri. Per quanto riguarda i test, dopo tanta insistenza per averli, sarebbe bello sapere che tutti li abbiano fatti, per un rientro in serenità. Ma essendo gli unici rimasti a richiederli tali dati continuano ad essere coperti da uno “strano” segreto di Stato. Ma non ci fermiamo qui e riformuleremo la richiesta in modo ufficiale.
Che dire, pensavamo che la gravità della situazione, adesso spostatasi sui front office e diventata di ordine pubblico, sommata al protocollo sanitario avrebbe necessitato di un intervento congiunto tra amministrazioni diverse e prese di posizioni più coraggiose, sostenute dalla nuova normativa emanata, ma così non è stato … aspettiamo che altri decidano per noi e noi possiamo solo sperare che i cittadini non abbiano malori o peggio si sfoghino su qualche lavoratore allo sportello.