Emilia Romagna - Entrate, Mobilità regionale: perchè non abbiamo firmato
…ma tanto la USB non firma mai!
Benissimo, partiamo dal solito luogo comune che ci accompagna per verificare invece le effettive ragioni che ci hanno spinto a non siglare questo accordo.
Innanzitutto vediamo come si è sviluppato il percorso che ha portato alla conclusione dell’iter della mobilità regionale. Non è possibile, infatti, pensare che la USB non si sia spesa in questi mesi per attivare una procedura di mobilità regionale. Ecco i passaggi più significativi.
Era il 2 febbraio 2011 (più di un anno fa!!!) quando inviammo nel più assoluto silenzio sindacale la richiesta di un incontro urgente (link) per dare seguito ad un impegno del Direttore Regionale di attivare la mobilità prima dell’ingresso dei tirocinanti (per intenderci quelli poi assunti nel 01 marzo 2011) seguita da un sollecito solo 2 settimane dopo…ma il silenzio era ancora assordante!
Era il 9 settembre 2011 (più di 5 mesi fa!!!) quando proponemmo il “1°concorso fotografico sulla mobilità regionale” (link): una provocazione rivolta a TUTTI i soggetti per “smuovere” le acque su una questione che interessa tantissimi colleghi della regione.
Era l’11 ottobre 2011, dopo soli 4 giorni la pubblicazione delle foto “vincitrici” il nostro concorso, quando siamo stati convocati per un primo incontro con l’Amministrazione dove incassavamo la promessa che la mobilità avrebbe potuto avere come decorrenza la data del 2 gennaio 2012.
Era il 21 ottobre quando abbiamo inviato (come suggerito dall’Amministrazione) una proposta organica USB sulla mobilità regionale (link).
E’ il 20 febbraio 2012 quando l’accordo vede la luce, ben 12 mesi dopo la nostra prima richiesta (e dopo ben altri due incontri avuti il 12 dicembre 2011 e il 14 febbraio 2012).
Un accordo partorito dall’Amministrazione con le firme di alcune sigle sindacali, alcune delle quali giustificavano la propria condivisione del documento con frasi tipo (citiamo testualmente) “dato il momento storico che stiamo vivendo…”
…mai avremmo immaginato che la Grecia e l’Emilia Romagna fossero così…confinanti!!!
La USB non ha firmato questo accordo sulla mobilità regionale perché ci sembra rappresenti ancora una volta il “contentino” consegnato dall’Amministrazione al Personale.
Noi a differenza di altri “moderatamente soddisfatti” non lo siamo assolutamente. Perché:
- Non possiamo accettare la “divisione” in 2 tranches temporali degli spostamenti.
- Non possiamo accettare la rinnovata conferma della cadenza biennale, frutto del vecchio accordo 2009 che la USB già non aveva firmato.
- Non possiamo accettare di veder ridotti i posti messi a disposizione per la mobilità volontaria, quando con interpelli e altre procedure si muovono, invece, decine di colleghi.
- Non possiamo accettare la discriminazione dei papà dalla mobilità straordinaria.
- Non possiamo accettare l’indisponibilità a procedere alla mobilità cittadina per i colleghi di Bologna, che rappresenterebbe l’unica possibilità per spostarsi.
- Non possiamo non considerare la semplice possibilità di “stabilizzare” prima i distacchi per mobilità straordinaria e poi considerare i dati relativi alla ripartizione convenzionale del personale.
Questa poteva, doveva essere l’occasione per procedere ad un’organica procedura di mobilità regionale che tenesse conto di tutte queste situazioni “generali”.
Non ci sfugge, ovviamente, come da parte dell’Amministrazione (con tanto di dichiarazione di parte) siano state prese in debita considerazione alcune esigenze illustrate e sostenute dalla USB.
L’aver incluso i “tirocinanti bis” (infatti nella prima proposta si parlava di assunti dopo il 31 dicembre 2009), l’aver rinunciato alla distinzione del Personale in uscita e in entrata in base all’appartenenza in Macro Aree, l’aver fatto coincidere alcuni dati in entrata/uscita con quelli da noi proposti, sono “sforzi” che non possono essere che apprezzati, ma si tratta, e scusate il gioco di parole, veramente del “minimo sindacale”.
Sulla mobilità regionale proveremo ancora a forzare la mano chiedendo al più presto di rivederci al tavolo di trattativa per vedere soddisfatte le reali, e legittime, esigenze del Personale.
Leggi anche la nota a verbale.
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