Emilia Romagna - Incompatibilità, il silenzio dell'amministrazione le istruzioni per l'uso di RdB.

Bologna -

Niente. L’Agenzia sceglie di tacere: non dice, non chiarisce, non risponde. Una richiesta di dichiarazione di incompatibilità che puzza di illegittimità, arrivando a voler mettere il naso fino al 4° grado di parentela ed al 2° di affinità di tutti i Lavoratori in parecchi uffici della regione (e non solo). Perché? A che fine? Ma che c’entra? Una follia, per una dichiarazione che il testo da sottoscrivere avverte essere penalmente rilevante.

 

Ma non è neanche questo ciò che più preoccupa: l’Agenzia sta inventando cause di incompatibilità tra l’essere dipendenti dell’Agenzia e l’attività di parenti ed affini? Basta provare a leggere il testo della dichiarazione proposta ai Lavoratori…

 

E se l’Agenzia sceglie il silenzio, la cosa non piace ancora di più. Sceglie di non confrontarsi, di non chiarire: prima forma i dossier per ciascuno, poi si vedrà… Non ci siamo. E se pensiamo che da qualche anno l’Agenzia dice di adottare il criterio di non assegnare i nuovi assunti nella provincia di residenza (regola che in tutta evidenza non vale per dirigenti e direttori…) la cosa comincia davvero a puzzare.

 

A questo punto, crediamo sia opportuno e corretto per i Lavoratori, che non sono tenuti e non possono conoscere le attività lavorative del proprio albero genealogico in una dichiarazione quanto meno penalmente rilevante, compilare la scheda dichiarando unicamente “di rispettare le norme vigenti in tema di incompatibilità e conflitto d’interessi”, e sbarrando invece tutto il resto. Per chiarezza, alleghiamo testo con immagine esemplificativa.

 

E lavoriamo per scoprire cosa bolle nella pentolaccia…