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Due visioni completamente differenti di utilizzare i nostri soldi del fondo

Roma -

Non stiamo dando i numeri. O meglio stiamo dando un numero, una cifra, una somma. Una somma avente carattere di certezza e stabilità del Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e la produttività dell’anno 2010 che sarebbe stata disponibile per poter aumentare il numero di  progressioni economiche entro le aree. Stiamo parlando di circa 3100 passaggi. Il 10% del personale.

 

Invece la nostra Amministrazione ha deciso di non rendere subito disponibili queste somme per fare altre progressioni, ma di lasciarle  in disponibilità o per meglio  dire “a bagno maria” per poter pagare le posizioni organizzative il prossimo anno!

 

Tutto questo nel  più completo silenzio di Cgil Cisl Uil e Salfi, con la sola FLP ad appoggiare la nostra proposta.

 

E’ veramente assurdo. In un momento storico difficile, con i contratti bloccati fino al 2017, il salario accessorio ridimensionato di anno in anno per legge,  con gli ultimi provvedimenti del Governo Monti che andranno ad incidere sulle nostre tasche per circa 1300 euro annui, poter aumentare il numero delle progressioni e non farlo risponde ad una precisa scelta politica che noi non condividiamo e di cui l'amministrazione ed i firmatari dell’accordo si assumono una pesante responsabilità.

 

Non abbiamo mai nascosto la nostra posizione sulle posizioni organizzative, sono regolate da un CCNL  che abbiamo anche noi firmato, ma   nel contratto integrativo sono state inserite anche le posizioni di responsabilità che di anno in anno proliferano a spese del fondo di tutti i  lavoratori. 

 

Se queste figure occorrono al funzionamento della macchina organizzativa di questa Amministrazione, il finanziamento deve avvenire con fondi a carico dell’Agenzia, e non ipotecando le risorse del fondo di tutto il personale (e soprattutto non utilizzando le somme  stabili e certe!).

 

Ma se queste figure proliferano di anno in anno, allora è evidente che, più che rispondere a reali esigenze organizzative, divengono lo strumento  attraverso il quale l'amministrazione attua inique e spregiudicate politiche retributive.

 

Le risorse stabili e certe servono per fare i passaggi e non per pagare delle posizioni che oggi ci sono e domani chissà. E siamo certi che anche i colleghi che hanno ottenuto la posizione organizzativa o di responsabilità preferiscano avere un passaggio economico certo piuttosto che incarichi di responsabilità che, così come oggi sono attribuiti, domani possono essere tranquillamente revocati.

 

Questa la ragione per cui non abbiamo firmato un accordo sulla distribuzione del fondo 2010 che per il resto era la fotocopia di quello dello scorso anno che eppure avevamo giudicato in modo velatamente positivo.

 

Non si può barattare il salario di tutti i lavoratori per una manciata di posizioni organizzative e di responsabilità, non si può rinunciare a 3100 progressioni economiche nell’unica agenzia che ne ha programmate pochissime, il 36% del personale contro l’70-80% delle altre.

 

Ma noi non ci diamo per vinti.  A gennaio saremo ancora lì a chiedere che il passaggio nel 2011 dovrà essere per tutto il resto dei lavoratori e fin da subito allargare la platea dei 2000 che passeranno dalla seconda alla terza area.

 

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